Genova, Bucci promette: «A gennaio il troncone del ponte verrà demolito»

Genova, Bucci promette: «A gennaio il troncone del ponte verrà demolito»
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Venerdì 28 Dicembre 2018, 20:54
«Non ne posso più di vederlo, non aspetto altro che sia buttato giù». A quattro mesi e mezzo dal disastro di ponte Morandi, il sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione Marco Bucci è tornato sotto i monconi del viadotto per salutare e ringraziare il contingente degli alpini che dalla scorsa estate presidia la zona rossa. «Penso che tra la seconda e terza settimana di gennaio, se non ci saranno ostacoli come non ce ne sono stati finora, inizieremo a vedere finalmente dei pezzi di ponte venire giù», ipotizza Bucci parlando del moncone ovest che sarà smontato. Lo fa nel giorno in cui anche il premier Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa di fine anno, conferma «l'impegno a realizzare la struttura entro il 2019».
A proposito di ostacoli, anche se Autostrade per l'Italia assicura di non voler in alcun modo rallentare l'opera di ricostruzione, il ricorso depositato su volontà del cda al Tar Liguria - contro la nomina di Bucci commissario da parte del governo e contro i decreti del commissario che escludono il concessionario da demolizione e ricostruzione - getta alcune ombre sul rapporto finora collaborativo di Aspi. Non secondo il sindaco di Genova: «Il ricorso non mi riguarda, è un discorso tra governo e Aspi e Autostrade non ha chiesto la sospensiva a conferma che nessuno vuole impedirci di ricostruire il ponte al più presto». Concetto ribadito dalla stessa Autostrade con una nota: «Il ricorso è stato deciso anche in attesa dell' accertamento delle responsabilità da parte della magistratura», ma nel contempo la società ribadisce «di considerare una priorità assoluta l'interesse di Genova e dei genovesi». Nella stessa direzione, stando alle posizioni di Aspi e del sindaco-commissario, anche l'acquisizione, da parte del gruppo, delle aree di cinque aziende della zona rossa.
«Non è stata un'operazione concordata - ha spiegato Bucci - non l'ho chiesto io ad Autostrade, ma in questo modo siamo facilitati perché avremo un unico interlocutore nel momento in cui dovremo espropriare le aree».
Aspi, che ha versato circa 20 milioni di euro tra anticipi e saldi, fa sapere che l'azione è stata portata avanti per supportare le principali imprese presenti in zona rossa e quelle che maggiormente hanno dimostrato di voler ripartire, sottoscrivendo un impegno alla tutela dei livelli occupazionali. Una delle cinque imprese con cui si è chiusa la trattativa, però, ha già chiuso i battenti, licenziando i sei dipendenti. Si tratta peraltro di una delle tre aziende della zona rossa chiuse per cui né il decreto Genova né la Finanziaria hanno previsto indennizzi in alcuna forma. «Ce ne occuperemo noi - promette Bucci - come amministrazione pubblica o con le nostre partecipate». Soluzione «in casa», ma del commissario, anche per i residenti nella «zona arancione» che abitano in quelle vie che si troveranno a pochi passi dai cantieri. «Troveremo i fondi anche per loro», assicura il sindaco. Il comitato però si è già riunito per organizzare una manifestazione di protesta nel mese di gennaio.
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