Nella centrale del Garigliano (nel comune di Sessa Aurunca, Caserta), ieri è stata aperta la parte superiore del vessel, denominata «testa», il contenitore d'acciaio nel quale durante l'esercizio dell'impianto avveniva la reazione nucleare. Con questa operazione, per la prima volta in Italia Sogin, insieme alla controllata Nucleco iniziano l'«attacco al vessel», l'attività di smantellamento più complessa dal punto di vista ingegneristico e operativo nella dismissione di una centrale nucleare.
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L'operazione consente di entrare nella fase conclusiva del decommissioning nucleare del sito campano.
Prima di «attaccare il vessel», è stato necessario svolgere una serie di attività propedeutiche, fra cui il ripristino di tutti i sistemi ausiliari dell'edificio reattore (impianto elettrico, di ventilazione, di automazione e controllo) e del circuito di allagamento del canale reattore.
Stamattina alle 10.00 è stato aperto il Vessel (il contenitore nel quale è fisicamente collocato un reattore nucleare) della centrale del Garigliano.
La testa del vessel, del peso di 34 tonn, è stata rimossa e collocata nella piscina adiacente a quella del reattore. pic.twitter.com/nwjaEkkisr— Giorgio Mingrone (@_Gioloba_) December 20, 2023
L'intervento di ieri, per la sua rilevanza e complessità è stato svolto sotto la supervisione dell'Isin, Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione. La prima fase del programma di smantellamento prevede la rimozione delle attrezzature presenti nella parte superiore del vessel entro il primo trimestre 2024. A seguire Sogin avvierà i lavori di smantellamento del vessel e dei sistemi e componenti dell'edificio reattore, denominati «internals».