Stupro Rimini, il "capobranco" si difende: "Sono innocente, stavo dormendo"

Stupro Rimini, il "capobranco" si difende: "Sono innocente, stavo dormendo"
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Lunedì 4 Settembre 2017, 16:13 - Ultimo aggiornamento: 17:54

Davanti al Pm della Procura di Rimini che lo ha interrogato ieri, il congolese 20enne Guerlin Butungu, ritenuto il capo del 'brancò accusato dei due stupri di Miramare, si è detto estraneo alle violenze. «Dopo essere stato ad una festa in spiaggia, bevuto un drink e mezzo, mi sono addormentato», avrebbe riferito agli inquirenti. «Quando mi sono svegliato - ha aggiunto - ho incontrato dei ragazzi che mi hanno offerto di acquistare un orologio e un telefonino probabilmente rubati, e così ho fatto», avrebbe aggiunto.

Arrivato in Italia nel 2015 come richiedente asilo e in possesso di un permesso di soggiorno valido fino al 2018, Butungu si difende, dunque, negando i fatti. Avrebbe però detto agli investigatori di riconoscersi nei fotogrammi estrapolati dalle telecamere di sicurezza che lo hanno ripreso con i tre minorenni, indagati in concorso con lui e come lui in stato di fermo. Anche per il maggiorenne sarà domani l'udienza di convalida. Proprio le immagini che lo riprendono tra un episodio e l'altro, secondo gli inquirenti, incastrano invece senza dubbi il congolese.

Anche i tre minori hanno ammesso di riconoscersi nei fotogrammi, ma i due fratelli marocchini di 15 e 17 anni, e il nigeriano di 16, hanno negato di aver stuprato, dicendo di aver partecipato perché costretti dal congolese, ma di non aver commesso il reato a loro avviso più grave. Nell'interrogatorio avrebbero aggiunto di aver avuto la sera stessa degli stupri l'idea di costituirsi: «Volevamo farlo, ne abbiamo parlato, ma poi siamo arrivati alla stazione di Pesaro ci siamo separati e non lo abbiamo più fatto». Volevano farlo perché «rimasti impressionati dall' accaduto».

Sono tutte circostanze ancora da verificare. Butungu è stato trovato in possesso di un orologio e di un telefonino rubato, che risulta rapinato a due ragazzi italiani sulla spiaggia, qualche ora prima dello stupro della polacca. Dalle indagini della squadra mobile di Rimini emergerebbero poi nella stessa serata almeno altre tre rapine, oltre a quelle finite con la violenza sessuale, tanto che la Procura ha chiesto di riunire tutti i fascicoli contro ignoti con rapine commesse con le stesse modalità da un gruppo di ragazzi. 

POLONIA CHIEDERÀ ESTRADIZIONE La Polonia chiederà l'estradizione dei quattro arrestati per gli stupri di Rimini. Lo ha dichiarato il vice ministro della giustizia polacco Patryk Jaki. I quattro sono accusati di avere stuprato una turista polacca e di avere picchiato il suo compagno e di averli entrambi rapinati. Il vice ministro Jaki ha detto che i quattro dovrebbero affrontare una punizione molto severa per avere commesso questi crimini. Le autorità polacche hanno aperto sull'attacco una loro propria inchiesta. 

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