Effetto Covid, rischio povertà per i bambini

Effetto Covid, rischio povertà per i bambini
di Raffaele Alliegro
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Sabato 19 Dicembre 2020, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 13:52

Crescono ovunque i rischi per i bambini a causa del Covid-19. Rischi sociali, che si traducono in indigenza e malnutrizione: 150 milioni di bambini in più in tutto il mondo potrebbero cadere in povertà. Ma l'impatto socio-economico del virus non riguarda soltanto le aree povere del pianeta. Secondo Save the children, in Italia, a causa del coronavirus, entro la fine dell’anno un milione di bambini in più rischia di scivolare nella povertà assoluta e di ritrovarsi privato dell’indispensabile per condurre una vita dignitosa. «Prima del Covid, la scuola ci dava da mangiare ogni giorno, ora il programma si è interrotto, spero che inizi di nuovo presto», ha raccontato ai volontari dell'organizzazione internazionale un dodicenne che vive nella regione somala dell'Etiopia.

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Italia

Ma iniziamo dall'Italia. In base a un rapporto di Save the children la povertà economica ed educativa sta colpendo anche i bambini del nostro Paese dove, per effetto del Coronavirus, «quattro famiglie su dieci con figli tra gli 8 e i 17 anni hanno dovuto tagliare le spese alimentari, mentre due genitori su dieci, con figli tra i 4 e i 14 anni, pensano di non poter più permettersi di pagare la retta per la mensa scolastica. Inoltre, uno studente su otto non ha un laptop per la didattica a distanza. E più di due minori su cinque vivono in case prive di spazi adeguati per studiare».

Nel resto del mondo, invece, «a causa della riduzione di servizi sanitari essenziali e di routine, 80 milioni di bambini sotto l’anno di età in almeno 68 Paesi potrebbero non avere più accesso a vaccini salva-vita, con un rischio di aumento delle morti infantili del 45%: una percentuale enorme se si considera che, soltanto l'anno scorso, 5,2 milioni di bambini sotto i cinque anni, hanno perso la vita per malattie facilmente curabili come la malaria».

Già in tempi normali, del resto, un giovane su tre non ha accesso al digitale e alle nuove tecnologie. E a causa del Covid 9,7 milioni di bambini e adolescenti rischiano di non tornare mai più a scuola. «Il 63% delle bambine e delle ragazze coinvolte in uno studio realizzato in 37 Paesi hanno detto che a causa della pandemia sono costrette a passare molto più tempo in casa ad occuparsi delle faccende domestiche (contro il 43% dei maschi) e il lavoro casalingo rappresenta spesso un ostacolo insormontabile per chi vuole continuare a studiare e ad andare a scuola».

Bambini e ragazzi che devono rinunciare alla loro infanzia in un mondo che il Covid-19 sta spingendo sull'orlo di una crisi alimentare. Il rapporto “Nutrition Critical” stima che la malnutrizione correlata alla pandemia potrebbe uccidere una media di 153 bambini al giorno nei prossimi due anni se non si interverrà in tempo. Il virus, infatti, minaccia di aggravare una situazione già disastrosa. A meno che non si agisca ora, altri 168.000 bambini moriranno di malnutrizione entro la fine del 2022. E moltissimi correranno il rischio di subire danni irreversibili alla salute a causa della mancanza di alimenti nutrienti. Insomma, la pandemia potrebbe invertire anni di progressi nella lotta contro la malnutrizione che colpisce i bambini soprattutto in Asia e nell'Africa sub-sahariana.

Dice Gabriella Waaijman, direttrice umanitaria di Save the Children: «La crisi del Covid-19 ha portato un'ondata di nuovi casi di malnutrizione. Dobbiamo fermare questa minaccia sul nascere e affrontare le cause profonde della carenza di cibo. Dobbiamo porre fine ai conflitti e garantire che gli operatori umanitari abbiano libero accesso alle comunità più vulnerabili. La pandemia ci ha costretto a ripensare la società in cui viviamo. Investire ora può aiutare a prevenire queste morti».

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