Coronavirus, morti 94 medici e 26 infermieri. Mattarella: «Grati, pagano con la vita»

Coronavirus, 26 infermieri morti e 6.459 contagiati. Mattarella: «Grati a medici e infermieri: pagano con la vita»
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Martedì 7 Aprile 2020, 10:25 - Ultimo aggiornamento: 12:24

Coronavirus, emergono oggi i dati di quanti morti e contagiati ci sono tra gli infermieri. I dati sono stati resi noti dalla Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche (Fnopi). Da inizio epidemia sono 26 gli infermieri deceduti per Covid-19 e 6.549 i contagiati, ben 1.049 in più rispetto a sabato scorso. Fnopi  sottolinea come nel giro di 48 ore il numero di positivi tra gli infermieri sia pari a un terzo dei contagiati totali nello stesso periodo di tempo. E indica che è la categoria sanitaria che conta il maggior numero di positivi: il 52% di tutti gli operatori. Tonino Aceti, portavoce di Fnopi, chiede a gran che vengano garantiti tamponi e dispositivi individuali di protezione: «Gli infermieri restano più a lungo accanto al paziente, e fanno turni anche di 12 ore ciascuno, che rendono molto più elevate le possibilità di contagio. Stanno pagando un prezzo altissimo»

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Coronavirus, altri cinque medici morti

Altri 5 medici hanno perso la vita a causa dell'epidemia di Covid-19. Il totale dei decessi, si apprende dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), sale così a 94. Sono Giancarlo Orlandini, Luigi Ravasio, Antonio Pouchè, Lorenzo Vella e Mario Ronchi.

Il messaggio di Mattarella. «La Giornata Mondiale della Salute ricorre quest'anno mentre l'intero pianeta è chiamato ad affrontare una pericolosa pandemia, causata da un virus ancora per molti aspetti sconosciuto e assai temibile soprattutto per la popolazione più anziana e le persone deboli, già affette da pregresse patologie». Lo scrive il Capo dello Stato Sergio Mattarella nella Giornata mondiale della Salute. 

«La valenza universale del diritto alla salute ci chiama a un impegno, a una corresponsabilità di carattere globale, mettendo da parte egoismi nazionali e privilegi di sorta». Per il Capo dello Stato è necessario «dare alla cooperazione mondiale un impulso di grande forza per ciò che riguarda le cure, la ricerca, lo scambio di informazioni, la fornitura di strumenti capaci di salvare vite umane».

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IL Presidente assicura che «l'umanità ha le risorse per debellare questo nuovo virus, come le ha per contrastare malattie e disagi particolarmente diffusi nelle aree più povere e dove l'ambiente ha subito danni maggiori». E «l'impegno solidale per la salute può diventare così un vettore di pace e amicizia, capace di influenzare positivamente le relazioni tra i Paesi». Rivolgendosi quindi a quanti sono impegnati nelle strutture sanitarie osserva: «Le vicende drammatiche di questi giorni hanno mostrato di quanta generosità, professionalità, dedizione sono capaci gli operatori sanitari. Il nostro pensiero grato e riconoscente va alle infermiere e agli infermieri in prima linea, e con loro a tutti i medici degli ospedali e dei servizi territoriali, agli assistenti, ai ricercatori, a quanti operano nei servizi ausiliari: li abbiamo visti lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite umane e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati». 

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