Alluvione, volontari nel fango si innamorano e si trasferiscono a Forlì: la storia di Cristina Nulchis e Andrea Pelizza

Lei di Vigevano, lui di Pordenone: ecco cosa è successo

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Venerdì 2 Febbraio 2024, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 11:20

Un vigile del fuoco veneto e una volontaria lombarda si sono incontrati durante le operazioni di aiuto e soccorso alle vittime dell'alluvione a Forlì lo scorso anno. Dopo essersi conosciuti durante l'emergenza, entrambi hanno deciso di trasferirsi in questa città, dove si sono scambiati il primo bacio e dove entrambi hanno scelto di vivere. La coppia ha raccontato la loro storia d'amore spiegando perché ha deciso di rimanere a Forlì, "un modo per ricambiare l'accoglienza ricevuta durante l'emergenza". Entrambi hanno scelto questa città come il loro luogo del cuore e come il luogo in cui iniziare una nuova vita insieme.

Storia d'amore a Forlì durante l'alluvione

Cristina Nulchis, originaria di Vigevano, giunta in Romagna con l'associazione umanitaria Mama Yovò, e il padovano Andrea Pelizza, vigile del fuoco di stanza a Pordenone, arrivato a Forlì prima con la task-force attivata a seguito dell'emergenza, poi tornato più volte da volontario, hanno raccontato la loro storia d'amore in una puntata del programma tv «L'ora solare» su Tv2000 nei giorni scorsi e oggi a Qn-Resto del Carlino. «È stata una scelta naturale - dichiara Cristina - quando Andrea ha cominciato a parlare di un possibile trasferimento a Vigevano, io mi sono opposta. Non volevo che fosse lui il solo a sacrificarsi, a rinunciare alla sua vita per venirmi incontro: doveva essere un nuovo inizio per entrambi. Forlì mi sembrava l'idea giusta, un modo per ricambiare l'accoglienza di cui ho goduto in questi mesi: sono tante le famiglie che mi hanno ospitata, io non mi sarei mai potuta permettere una sistemazione in hotel». Il loro luogo del cuore è «viale Bologna»: «Quando l'ho visto per la prima volta - dice Andrea - non potevo credere ai miei occhi: ho scattato diverse foto per documentare il disastro che l'alluvione aveva provocato. Senza saperlo, ho fotografato tutti i luoghi in cui io e Cristina ci saremmo poi ritrovati assieme: è difficile da spiegare, sembrava tutto scritto».

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