Il marito che aveva dato l'allarme per la sua scomparsa e il collega con cui era andata a prendere un aperitivo: l'indagine per l'omicidio di Alice Neri, 32 anni, madre di una bimba di 4, trovata carbonizzata nel baule della sua auto nelle campagne in provincia di Modena il 18 novembre, inizialmente aveva seguito un copione quasi prevedibile. Due indagati, il marito e l'amico. C'era stata anche una deviazione imprevista, su un altro collega che nell'azienda in cui lavorava l'aveva importunata, sette mesi prima. Ma per tutti - il marito ha un alibi inattaccabile e il collega, dopo l'aperitivo, è stato ripreso dalle telecamere mentre saluta e si allontana dal bar - l'ombra del sospetto si è allontanata. Negli ultimi giorni, dopo tre settimane di indagini, c'è stata una svolta. Ora il maggiore sospettato è un uomo di 29 anni, un tunisino irregolare, che il giorno dopo l'omicidio ha lasciato l'Italia e risulta essere andato in Svizzera. La procura di Modena ha emesso un mandato di cattura europeo, la sua abitazione a Fossa di Concordia (nella zona in cui è stata trovata l'auto bruciata con all'interno il cadavere) è stata perquisita dai carabinieri. Si chiama Mohamed ed è stato raggiunto al telefono da un cronista della Gazzetta di Modena a cui ha detto: «Sono innocente. Non conoscevo quella ragazza. Mi ha solo dato un passaggio perché è stata gentile, ma poi sono andato a dormire. Adesso vado subito dalla polizia - ha assicurato - io non ho fatto niente. Quella sera ero nel bar dove c'era anche quella donna. Ho giocato alle macchinette, fumato una sigaretta, bevuto una birra. Poi lei mi ha dato il passaggio».
Tutto ruota attorno allo Smart Cafè di Concordia (Modena).
PISTE
Venerdì scorso i pubblici ministeri modenesi Claudia Natalini e Giuseppe Amara hanno ascoltato di nuovo il collega di lavoro di Alice. «Ha chiarito tutto» garantiscono i suoi difensori. Convocato di nuovo anche il marito. «Credo che non ci siano ombre sulla sua posizione, mentre trovo che l'ipotesi di un suicidio sia assolutamente da escludere. Siamo di fronte ad un mosaico con centinaia di tasselli che gli inquirenti stanno cercando di comporre e mettere insieme» ha detto il suo avvocato Luca Lugari. Il marito, il collega e il misterioso tunisino: sono tutti e tre indagati per omicidio volontario. Ma ad oggi non è neppure stato possibile chiarire come sia stata uccisa Alice prima che il suo corpo venisse chiuso nel baule e l'auto data alle fiamme.