Pioggia sull'Ara Pacis, i pannelli di vetro della teca non reggono e l'acqua finisce sulle sculture

Il sopralluogo dopo il nubifragio (foto Daniele Stadisci - Toiati)
di Laura Larcan
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Giovedì 21 Novembre 2013, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 22 Novembre, 09:14

Il bilancio di una notte di nubifragio pesante. Allagamenti di piani interrati di abitazioni e negozi, alberi caduti, cornicioni pericolanti, persone rimaste bloccate in autovetture in panne, danni a strutture scolastiche rimaste inagibili, traffico in tilt e persino piccoli smottamenti. E dopo la tregua di ieri, dalla Protezione civile arriva per oggi un nuovo avviso di condizioni meteorologiche avverse sulle regioni del Centro, a partire dal Lazio.

L'altare di Augusto. Il Colosseo ha resistito al nubifragio di martedì notte nonostante i duemila anni alle intemperie, ma l’Ara Pacis, custodita nella teca griffata Richard Meier, ha capitolato. Tanto che ieri mattina, lo spettacolo che si sono trovati di fronte i custodi era quello di un monumento allagato. E la teca sembrava aver fatto la fine di un acquario. Boutade a parte, l’altra notte ha piovuto sull’Ara Pacis. La copertura del museo, tutta pannelli di vetro, non ha retto all’impeto della pioggia. E le infiltrazioni sono precipitate sui preziosi rilievi scultorei del 9 a.C., allagando gli spazi interni del recinto augusteo, così come la sala che accoglie il monumento. L’allarme è scattato la mattina, nonostante la vigilanza notturna. La Sovrintendenza capitolina ha attivato lo staff dei restauratori e i tecnici del servizio manutenzione. Il museo è stato subito chiuso. Al sopralluogo sembra che abbiano partecipato anche architetti dello studio Meier che avevano diretto i lavori per realizzare il progetto dell’Ara Pacis. Durante il controllo è emerso che le cause potrebbero essere imputate, con molta probabilità, alla scarsa manutenzione della teca. Sui pavimenti l’acqua è stata asciugata con stracci e aspiratori, mentre sul monumento sono stati attaccati teli impermeabili per far scolare l’acqua dentro secchi. Con il braccio telescopico sono poi cominciati i monitoraggi sul monumento e sulla copertura. Impietose le condizioni anche del vicino mausoleo di Augusto, trasformato in una piscina a cielo aperto. Disagi pure in altri musei, dal Napoleonico al Macro, fino al Bilotti di Villa Borghese, rimasto chiuso. E l’allerta meteo rimane alta negli uffici della Sovrintendenza capitolina.

I disagi. Solo i vigili del fuoco hanno affrontato 150 interventi tra litorale e centro. E numerosi sono stati gli interventi anche della polizia municipale. Settanta gli interventi della Protezione civile del Campidoglio tra allagamenti stradali, disostruzione tombini, abbattimento di un albero pericolante in via Leone IV e un albero caduto in via Britannia, oltre alla pulizia urgente dei marciapiedi e contenuti smottamenti a Formello e alla Giustiniana. Allagamenti nel sottopasso della stazione Tiburtina, a Pietralata, Infernetto, Boccea, Tor di Quinto, sulla Salaria e sulla Casilina, dove in via Massa Calciana sono finiti sott’acqua vari locali di attività commerciali. A piazzale Enrico Dunant (Monteverde) un pino secolare si è schiantato su una macchina. Tante aule scolastiche inagibili, soprattutto nell’VIII municipio (Garbatella e Ardeatino). Continua il monitoraggio del Tevere e dell’Aniene, di cui già si è registrato l’innalzamento. Chiusi per danni, oggi, persino alcuni uffici della Prefettura di Via Ostiense

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