Il corteo antifascista divide la sinistra, Macerata teme il caos

Il corteo antifascista divide la sinistra, Macerata teme il caos
di Mario Ajello
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Venerdì 9 Febbraio 2018, 07:47 - Ultimo aggiornamento: 18:22

Mai si sarebbe potuto immaginare che, prima o poi, venisse sconsacrata e sconvocata da sinistra una di quelle tipiche manifestazioni anti-fasciste che si sono susseguite sempre uguali lungo il 900 fino e anche in questi anni al grido: «Ora e sempre Resistenza!». Non che la Resistenza non la si voglia più fare, visto che - secondo la vulgata di sinistra - un nuovo fascismo è alle porte e la tentata strage del nazi-leghista di Macerata sarebbe la riprova che l'anti-fascismo militante, così si chiamava un secolo fa, è di nuovo urgente e necessario.

Ma la novità è che il Pd, cioé Renzi che però lo ha fatto dire al sindaco dem di Macerata, Romano Carancini, ha chiesto e ottenuto di disdire la manifestazione di domani per evitare che la città marchigiana, già sotto choc, venga esposta ad altre tensioni, finisca ulteriormente nell'occhio del ciclone politico-mediatico e magari nel fuoco di scontri di piazza.

Ma se questa è la novità, non c'è nulla di più antico, invece, della rissa che subito si è scatenata a sinistra tra moderati ed estremi. La richiesta del sindaco, cioè del partito, è stata accettata dall'Anpi, dall'Arci, da Libera e dagli altri promotori del corteo anti-fascista e anti-razzista, ma una parte di alcune di queste organizzazioni in polemica con i propri vertici, i centri sociali, la Fiom, i ragazzi di certe scuole di Macerata e di altre città, i movimenti vari come quello del sindaco napoletano De Magistris (che dovrebbe non entrarci nulla ma ogni protesta di piazza è buona per farsi notare), i Liberi e Uguali sempre in polemica con i dem sarà in piazza Fratoianni mentre Speranza e Civati hanno scritto ad Gentiloni in difesa dello svolgimento del corteo), un pezzo di minoranza Pd, gli antagonisti e gli alternativi, i simpatizzanti di Potere al Popolo e i cani sciolti, per non dire della Cgil o del collettivo AntiFa, sono determinatissimi nel manifestare lo stesso domani nel comune marchigiano. Un pezzo grosso del partito bersanian-dalemiano, come Vasco Errani, ha annunciato che sarà in piazza. Mentre Emma Bonino candidata in alleanza con il Pd, dice: «Le manifestazioni non violente sono sempre legittime».

TREMA LA CITTA'
Ma questa manifestazione riuscirà a non sfociare in scontri? Saranno capaci i manifestanti di tenere lontani gli estremisti e gli incendiari? Si temono molti problemi. E non solo perché, tra Forza Nuova e Casa Pound, il set di Macerata abbonda di teste calde non favorevoli alla sinistra. E già ieri sera la polizia ha effettuato alcune cariche contro una quarantina di attivisti di Forza Nuova che hanno violato il divieto di manifestare. Dieci di loro sono stati fermati e portati in Questura.

Ma la tensione potrebbe salire al massimo in quanto il prefetto non ha autorizzato la manifestazione della sinistra-sinistra. Sulla quale Leu attacca il Pd, tacciandolo di scarso anti-fascismo e di prudenza elettoralistica a proposito delle pistolettate di Traini contro i ragazzi neri, e la poelmica investe il ministro Minniti. «Sbagliato vietare la manifestazione», protestano contro il Viminale quelli di Leu.

Macerata può diventare quindi un teatro ad alto rischio. E vivere una giornata difficile. Il ministro Orlando, che è andato a trovare in ospedale i ragazzi neri feriti, sostiene che «è rispettabilissima la posizione del sindaco di Macerata, che vuole far scendere l'attenzione su Macerata. Però credo che vada dato un momento di condivisione a chi come l'Anpi rappresenta i valori del nostro Paese, in questo caso la patria». Il vicesegretario del Pd, Maurizio Martina, ha detto infatti che oggi verrà decisa la data e il luogo di una grande manifestazione sui valori dell'anti-fascismo. Ma non sarà domani e non sarà a Macerata. Che ormai è abituata ai brividi, e si prepara a vivere un sabato molto difficile.

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