Roma, lo strappo di Raggi: «I bimbi non vaccinati restino a scuola»

Roma, lo strappo di Raggi: «I bimbi non vaccinati restino a scuola»
di Simone Canettieri e Mauro Evangelisti
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Venerdì 2 Febbraio 2018, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 13:15

La sindaca di Roma scrive al governo e chiede di non applicare la legge sui vaccini: «Non allontanate da scuola i bambini non ancora in regola». Prima la mozione passata all'unanimità in Aula Giulio Cesare - con il sì di M5S, Pd ed FdI - adesso l'affondo formale di Virginia Raggi. In una lettera inviata alle ministre Beatrice Lorenzin (Salute) e Valeria Fedeli (Scuola), ma anche al governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, la grillina chiede che «i bambini ancora non vaccinati restino a scuola anche dopo il 10 marzo». La sindaca sottolinea - nella missiva arrivata anche all'Anci - «l'importanza di salvaguardare la linearità di percorso di un bisogno educativo, che non si può negare per alcun motivo plausibile e che si tratta invece di garantire, consentendo a tutti i bambini, a partire da quelli tra 0 e 6 anni, di giungere alla conclusione dell'anno educativo e scolastico senza interruzioni». Raggi si fa forte della mozione approvata anche dalla minoranza e allo stesso tempo galvanizza la pancia dell'elettorato pentastellato che si compone di «no vax» e oppositori della Legge Lorenzin.

LE REAZIONI
Luciano Nobili, delegato alle aree metropolitane dei dem, definisce la mossa della sindaca «irresponsabile e pericolosa». Ma al Nazareno scatta il cortocircuito. Tre giorni fa nel consiglio comunale capitolino Valeria Baglio (Pd) aveva annunciato il voto favorevole del gruppo alla mozione dopo aver ottenuto questa modifica al documento: «Il bambino non vaccinato ma con la richiesta effettuata entro il 10 marzo non dovrà essere allontanato». Ragionamento analogo esposto anche da Giorgia Meloni, leader di FdI. Il Pd capitolino in serata capisce il gioco e prova a sfilarsi: «Siamo stati strumentalizzati». Raggi nella lettera inviata a Lorenzin, Fedeli e Zingaretti fa presente come la legge condanni «con una multa i genitori dei bambini non vaccinati, in proporzione all'entità della mancanza, ma, almeno nella scuola dell'obbligo e a differenza della scuola dell'infanzia, non obbliga all'allontanamento del loro bambino». Ieri dal ministero della Salute è stato spiegato che ancora la lettera della sindaca Raggi non era stata consegnata a Beatrice Lorenzin.

COSA SUCCEDE
In realtà, almeno stando dai dati del Lazio, c'è molto rumore per pochi. Prendiamo proprio Roma, dove la sindaca ha deciso di scrivere la lettera al governo: secondo gli ultimi dati disponibili alla cabina di regia della Sanità del Lazio solo il 3 per cento dei bambini tra 0 e 6 anni non è ancora in regola in tutta la regione con i dieci vaccini obbligatori (altri quattro sono raccomandati). Cosa succederà dal 10 marzo? La legge prevede che quel giorno le scuole comunichino alle Asl di competenza i nomi delle famiglie che non hanno consegnato la certificazione dell'avvenuta vaccinazione. A quel punto, le Asl convocheranno per un colloquio i genitori del bambino non vaccinato. Se non ci sono motivazioni valide allora scatterà l'applicazione della legge nei tempi previsti. Vista la recente sentenza del Consiglio di Stato, le dieci vaccinazioni (altre quattro sono raccomandante) sono obbligatorie anche tra i 7 e i 16 anni, ma in quel caso non c'è l'allontanamento da scuola, ma una sanzione che può andare dai 100 ai 500 euro.

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