In realtà i responsabili del marketing della ditta di caffè non hanno considerato che, dietro a quel gattino, esisteva una vera e propria azienda: la Grumpy Cat Limited per l'appunto, che sul web vende t-shirt, felpe, poster, tazze da the, calamite, cover per cellulari, insomma qualsiasi cosa purché ci sia quel muso imbronciato stampato sopra. Ecco allora che la proprietaria del gatto (e del marchio) ha portato in tribunale la Grenade, colpevole di aver usato il logo anche su alcune magliette, violando i limiti di sfruttamento del copyright contenuti nel contratto.
La giuria del tribunale di Santa Ana, composta da ben otto persone, le ha dato piena ragione, condannando la Grenade al pagamento di 710.000 dollari. La notizia ha fatto il giro del mondo, finendo sulle pagine del Washington Post, sul sito della BBC ed intasando i social, dove tutto ebbe inizio con un post. A Grumpy Cat, anzi a Tardar Sauce, il vero nome del gatto, invece non cambierà nulla, tanto meno il suo broncio.
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