Milano, esplode un appartamento a Sesto San Giovanni, sei feriti: evacuata palazzina

Milano, esplode un appartamento a Sesto San Giovanni, sei feriti: evacuata palazzina
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Domenica 14 Gennaio 2018, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 15 Gennaio, 14:32

Un'esplosione, le cui cause sono ancora da verificare, ha distrutto l'ultimo piano di un edificio a Sesto San Giovanni, nel Milanese. E' avvenuto intorno alle 5 del mattino in via Villoresi: coinvolti due nuclei familiari, 6 i feriti, cinque in un appartamento e uno in un altro. Nella mattinata, mentre i vigili del fuoco stavano mettendo in sicurezza la zona, è avvenuto un secondo crollo di calcinacci.  

 


Cinque dei sei feriti erano in uno dei due appartamenti e hanno subito traumi lievi; tra loro anche un bambino. Il sesto ferito, una persona di 73 anni, che viveva nell'altro appartamento, ha riportato ustioni di secondo grado. Ciò fa supporre che l'esplosione, sulla cui causa stanno indagando i vigili del fuoco, sia avvenuta nell'appartamento di quest'ultimo. Tre feriti sono stati portati al Niguarda, tra cui l'ustionato, e tre all'ospedale San Raffaele. Nessun passante, vista anche l'ora dello scoppio, è rimasto colpito dalla caduta dei calcinacci sulla strada.
 
 



«Allo stato attuale, dopo le prime verifiche strutturali, l'edificio è stato dichiarato non agibile e questo probabilmente per 10-15 giorni a tutela dei residenti»: lo ha spiegato all'Ansa il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano. Sarà valutata anche l'agibilità di un edificio vicino danneggiato dallo scoppio.

Le famiglie residenti nell'edificio all'angolo tra via Oslavia e via Villoresi a Sesto San Giovanni sono state temporaneamente evacuate e sono ora assistite in un punto di emergenza allestito sul posto. L'esplosione ha colto nel sonno le famiglie coinvolte ma anche quelle dell'intero quartiere. Secondo una testimonianza, lo scoppio, che ha distrutto gli appartamenti dell'ultimo piano di un edificio che ne conta cinque, è stata avvertita in un raggio di diversi chilometri. Si tratta di una zona densamente abitata di Sesto San Giovanni nei pressi della fermata metro di Sesto Marelli. L'ora in cui questa esplosione è avvenuta ha anche però evitato ulteriori vittime a causa dei calcinacci e dei vetri caduti sulla strada. Tra i feriti vi è anche un bambino che sarebbe stato colpito da un oggetto caduto da un mobile. Ha riportato ferite non gravi così come gli altri coinvolti. I vigili del fuoco e la polizia stanno raccogliendo indizi per accertare la natura dello scoppio che, presumibilmente, è avvenuto nell'abitazione della persona di 73 anni che viveva da solo, l'unica ad aver riportato ferite da ustioni.


Salvati dai pompieri
«Ci siamo svegliati terrorizzati, non siamo riusciti ad uscire dal nostro appartamento, sentivamo vetri e calcinacci che cadevano dappertutto. Eravamo paralizzati. Ci hanno salvato i pompieri»: lo ha spiegato all'ANSA Raffaella Cautillo, 54 anni, che ha vissuto momenti di fortissima paura insieme al figlio di 16 anni nello stabile dove si è verificata questa mattina l'esplosione a Sesto San Giovanni. Fortunatamente la madre di 85 anni era in ospedale per controlli. «Una volta uscita di casa siamo andati nel bar dove ci sono stati gentilmente offerti cappuccino e caffè. Ero uscita senza neanche la borsetta. Adesso stiamo valutando se andare da parenti o invece in un albergo subito messo a disposizione dal Comune» ha spiegato.

Le ipotesi
C'è molta prudenza nell'avanzare qualsiasi ipotesi sulle cause che hanno provocato l'esplosione, questa mattina all'alba, nel palazzo a Sesto San Giovanni. In queste ore, ovviamente, i primi lavori sono stati quelli di messa in sicurezza delle persone e dell'edificio. Tuttavia emergono alcune piste che si stanno valutando: sarà controllata la tubatura che dal piano terra porta il gas ai vari appartamenti, si cercherà all'interno dell'abitazione distrutta di verificare se vi possa essere un malfunzionamento dei fornelli o un problema alle condutture interne. Si valuta anche, ma con moltissima prudenza, se si possa trattare di un fornello lasciato involontariamente aperto o se invece sia stato un atto volontario.

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