Un comunicato diffuso dalla sala stampa ha annunciato il commissariamento della realtà religiosa senza però fare nessun accenno alle vittime, al loro dolore. «Il Santo Padre Francesco ha seguito con preoccupazione tutte le informazioni che da diversi anni arrivavano in Vaticano sulla situazione del Sodalizio di vita cristiana. Il Papa ha mostrato di essere particolarmente attento alla gravità delle informazioni che riguardano il regime interno, la formazione e la gestione economico e finanziaria».
Nel 2015 la presidenza della Conferenza episcopale peruviana aveva lanciato un appello ai cattolici che avevano frequentato Sodalizio «di non nascondere e di denunciare opportunamente» eventuali, presunti abusi sessuali ai danni di minori, dopo le pubbliche denunce di «gravi e immorali atti di abuso sessuale e psicologico contro persone innocenti, molte delle quali minorenni, commessi da alcuni membri del Sodalizio di vita cristiana e, in maniera particolare, dal suo fondatore Luis Fernando Figari».
Il caso peruviano di Fernando Figari ricorda tanto quello del sacerdote messicano padre Maciel Marcial Degollado. Dietro le insegne di una struttura conservatrice anche stavolta si nascondevano torture psicologiche, violenze psicologiche, casi di plagio ma soprattutto violenze sessuali su minorenni. Anche Figari come Maciel poteva contare su molti appoggi all'interno della Chiesa. Nel 2002 Figari fu addirittura nominato da Giovanni Paolo II consultore al Pontificio Consiglio per i Laici, e nel 2005 Benedetto XVI lo nominò uditore all'assemblea del sinodo dei vescovi.
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