Migranti, suore contro Lega ed estrema destra per difendere il Papa

Migranti, suore contro Lega ed estrema destra per difendere il Papa
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 3 Gennaio 2018, 18:41 - Ultimo aggiornamento: 4 Gennaio, 12:42
Città del Vaticano - Le suore scalabriniane non ci stanno a vedere la Lega e altri politici di estrema destra attaccare così brutalmente Papa Francesco strumentalizzando il tema dei migranti a fini elettorali. In vista della campagna elettorale che si presenta piuttosto accesa sull'argomento, l'esercito delle religiose fondate alla fine dell'Ottocento per aiutare gli emigranti italiani in America, risponde punto su punto alle accuse e alle critiche dell'eccessivo buonismo dei cattolici. «Si stanno scagliando contro il Papa senza motivo visto che non fa altro che dire quello che la Chiesa dice da 2000 anni: ama il prossimo tuo come te stesso. Ero forestiero e mi avete ospitato. Il Papa parla a livello mondiale, non solo verso l'Italia. In ogni caso si tratta di critiche che non stanno né in cielo né in terra» afferma la Provinciale per l'Italia, suor Milva Caro, 49 anni, nata in Germania da genitori italiani, emigrati.

C'è il vice presidente del Senato, Calderoli che ha suggerito al Papa di occuparsi di anime e non di migranti..
«Cosa dovrebbe dire Francesco? Chiudete la porta in faccia a chi ha bisogno?  Non verrebbe di certo rimossa la situazione delle migrazioni. E' un fenomeno planetario che piaccia o non piaccia. Il migrante arriva e vuole inserirsi nel nuovo contesto, trovare una vita migliore».

Quanti migranti accogliete voi scalabriniane in Italia?
«Abbiamo centri a Piacenza, Roma, e Reggio Calabria dove girano in media dai 200-300 migranti al giorno. Si tratta di centri di ascolto che danno a queste persone ciò di cui necessitano. Noi puntiamo tanto sull'insegnamento della lingua, di corsi professionali per favorire l'inserimento. Non diamo loro un lavoro direttamente. A volte capita che qualcuno ci chiede una mano e lo aiutiamo a cercare. Puntiamo a renderli autonomi, a lavorare sulla integrazione».

Si tratta di rifugiati o migranti economici?
«Entrambi, ci sono sia gli uni che gli altri. Sono accolti nei centri e poi vengono da noi per imparare la lingua».

Inizierà la campagna elettorale, per chi voteranno le suore scalabriniane?
«Ogni suora è libera di votare, non diamo indicazioni, dobbiamo però favorire ciò che rende facile l'integrazione del migrante. Non credo che voteremo Lega, penso di no».

Cosa vi preoccupa di questa campagna elettorale?
«Chi soffia sul fuoco e fomenta il razzismo . E' pericoloso. Il tema della immigrazione non può essere trattato come chiacchiera da bar, è una questione complessa e i politici dovrebbero presentarla nella loro complessità reale. Senza slogan. I danni che la politica può creare in questo sono incalcolabili. I politici devono mostrarsi responsabili. Anche se ci sono tante difficoltà e disagio».

Nel 2017 sono sbarcati 120 mila migranti; solo una minoranza fuggiva da guerre, la maggior parte dalla povertà..
«Noi non facciamo una grande distinzione tra chi fugge da guerre e da chi scappa per motivi economici. Una persona cerca la via migliore per la propria vita. Nessuno lascia la propria terra se ha condizioni di vita buone».

Forse l'Italia non ha le risorse economiche sufficienti per accogliere tutti...
«Le risorse economiche in Italia ci sono. L'emigrazione per l'Italia è un bene. Se la si legalizza fin dall'inizio porta coefficienti positivi. Un migrante che lavora con un contratto di lavoro è un bene per la società perché paga le tasse e paga i contributi».

In Italia il tasso di disoccupazione è parecchio alto...
«Purtroppo manca il lavoro ma non sono i migranti che ingrossano il tasso di disoccupazione, questo non è reale. Qui al Nord la grande migrazione di fine 800 ha sguanito l'Italia di milioni di italiani perche non c'erano più condizioni per una vita dignitosa. L'area del Nord si è ripresa con i migranti del Sud. Basterebbe ripassare la storia. La nostra è una società che va modificandosi. Coloro che arrivano da noi non sono anziani, ma i giovani e forti di una società, mano d'opera per lavorare. Vorrei aggiungere una cosa sullo Ius Soli...»

Prego...
«Per lo Ius soli è stata una ritirata, non c'erano i numeri in Parlamento ma la nuova legislatura quella legge la deve approvare. Io sono figlia di migranti nata in Germania. I bambini che nascono qui sono di fatto italiani, imparano la nostra cultura, giocano a calcetto, riconoscono la nostra storia come la loro, sanno di Garibaldi e Cavour. Questa è la loro casa e dobbiamo investire con loro. Sicuramente è la paura ad impedire ai parlamentari di approvarla. Chiediamo più coraggio al nuovo Parlamento e ai partiti».

Vicino a Reggio Calabria avete anche aperto un cimitero per i migranti morti in mare...
«Dovevano avere sepoltura quaranta giovani morti in mare a causa di un naufragio. Di alcuni sapevamo il nome, di altri no. Non è stato semplice ottenere i permessi ma ci siamo riuscite. I sopravvissuti ora vengono a visitare i loro parenti sepolti. La pietas verso i defunti fa parte della civiltà dell'uomo».

Il 14 gennaio ci sarà una grande messa a San Pietro per i migranti celebrata dal Papa. Ci sarete anche voi?
«Non mancheremo. Anzi, vorremmo invitare tutti quella sera ad accendere una candela e metterla sulla finestra per ricordare ogni migrante che quel giorno lascia la propria famiglia per trovare un nuova vita».


 
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