Rifiuti, altolà di Galletti: «Roma deve smaltire quelli che produce»

Rifiuti, altolà di Galletti: «Roma deve smaltire quelli che produce»
di Simone Canettieri
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Sabato 30 Dicembre 2017, 00:48 - Ultimo aggiornamento: 21:15

Ministro Gian Luca Galletti, siamo alle solite. La Capitale è di nuovo in piena emergenza rifiuti.
«Io continuo a dirlo da mesi: Roma non ha un piano credibile per lo smaltimento».

Mancano gli impianti. Qual è la sua ricetta?
«Qui non si tratta di impianti sì o no, il tema è un altro: il ciclo va chiuso. Se una città conosce la propria produzione di rifiuti deve mettersi nella condizione di smaltirli tutti».

L’alternativa, come si vede in queste ore con la trattativa con l’Emilia Romagna, è l’ “export”. Ma quanto può funzionare questo sistema?
«Poco: serve l’indipendenza e l’autogestione. Altrimenti si continueranno a portarli fuori regione che è la cosa peggiore che si possa fare dal punto di vista ambientale ed economico».

Dopo il no dell’Austria e della Toscana, seppur per motivi diversi, siamo di fronte a una svolta strutturale?
«E certo, questo sistema non si regge più perché gli Stati e le regioni disponibili sono sempre meno».

E cosa rischia Roma?
«Risposta semplice: rischia di andare in tilt».

La Regione Emilia Romagna domani scioglierà le riserve: vuole mandare un messaggio al governatore Bonaccini?
«Da ministro dell’Ambiente non posso fare altro che appellarmi alla solidarietà e alla sussidiarietà delle regioni. Però il discorso è un altro. L’emergenza fa va bene una volta, ed è giusto aiutare Roma, ma una volta. In maniera straordinaria. Altrimenti se il problema, com’è nel caso di Roma, diventa strutturale non va bene. Ecco perché serve un piano da parte del Campidoglio».

Anche la Regione Lazio, però, non ne ha uno nuovo.
«L’ultima volta che ho incontrato la sindaca Virginia Raggi ho avuto modo di vedere le linee del Comune».

Ecco, e come erano?
«Insufficienti».

Questa volta, brutalizzando, dovrebbe finire così: la sindaca del M5S Raggi porterà i rifiuti di Roma nell’inceneritore di Parma che costò l’espulsione all’allora sindaco M5S Pizzarotti. Qual è la morale della favola?
«La morale della favola è che i rifiuti vanno smaltiti: non si può fare ideologia sui problemi, ma vanno affrontati con realismo e soluzioni concrete, non con ipocrisia e ideologia. Altrimenti i risultati sono quelli che vediamo oggi nella Capitale».

Fa un appello al presidente Bonaccini affinché aiuti Roma?
«Se può e se è nelle condizioni di risolvere questa emergenza ha il dovere di aiutare la Capitale, ma allo stesso tempo ha il diritto di chiedere alle città e altre regioni di arrivare a una soluzione virtuosa come quella dell’Emilia Romagna».

In attesa del sogno “rifiuti zero”, gli inceneritori si confermano l’unica vera soluzione percorribile?
«Non cadrò in questo gioco. Non voglio sponsorizzare l’uso del termovalorizzatore e passare per cattivo, mentre chi è contrario è buono. L’importante è arrivare al risultato: chiudere il ciclo dei rifiuti in house».

Da cittadino, più che da ministro, come ha visto Roma in questi giorni di festa? 
«Roma è una città sporca e questo sta sotto gli occhi di tutti. Non sta a me dare giudizi, ma cercare soluzioni cercando di riportare tutti alle proprie responsabilità istituzionali».
 

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