Il pm di Roma Mario Palazzi, a conclusione degli accertamenti, ha notificato agli indagati il relativo avviso, ossia l'atto che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio. Tentata truffa, rivelazione del segreto d'ufficio e violazione di una legge del 1925, numero 475, che punisce chi copia durante i concorsi pubblici.
Secondo quanto verificato, sarebbero stati nove i candidati (un migliaio quelli ammessi al concorso) ad
utilizzare le tracce precompilate, tramite la consultazione, ammessa per la prova d'esame, delle Gazzette ufficiali. I temi da loro consegnati erano identici alle tracce possedute.
Le indagini presero le mosse dalla scoperta di una corrispondenza via mail con scambio dei temi.
Un contributo determinante è stato fornito agli inquirenti anche da un ex dirigente dell'Agenzia delle Dogane e dall'esito di perquisizioni fatte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma nel settembre dello scorso anno in nove uffici dell'ente pubblico, che dipende dal Dipartimento delle Finanze, e presso
un'abitazione. Il concorso fu anche sospeso dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio per un vizio di procedura: per i giudici amministrativi era stato violato da parte della commissione il principio della collegialità nella correzione dei temi. E inoltre fu accertato che alcuni elaborati, evidentemente copiati, erano identici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA