Frosinone, taglio del 70% alle ore di assistenza
domiciliare: protesta e polemiche in Consiglio

Frosinone, taglio del 70% alle ore di assistenza domiciliare: protesta e polemiche in Consiglio
di Alessandro Redirossi
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Giovedì 7 Dicembre 2017, 16:46
E’ protesta rispetto ai tagli delle ore di assistenza domiciliare relative al Comune di Frosinone, nell'ordine del 70%, che emerge dalla pubblicazione del bando relativo all’affidamento dei servizi alla persona nel distretto sociale B. Avviso appena pubblicato sul sito del Comune (capofila del distretto che comprende 23 Comuni) e per il quale gli operatori potranno presentare offerte fino al 9 gennaio. Per vedersi aggiudicare per 3,7 milioni  la gestione di vari servizi sociali (assistenza domiciliare, centro sociale integrato, centri diurni e di mediazione) per un anno. Di questi 2,4 milioni arrivano dal fondo unico del distretto alimentato da risorse regionali ed europee; mentre 1,3 milioni da fondi dei singoli Comuni.
I TAGLI RISPETTO AL 2014
A far scoppiare la rabbia è il caso relativo alla sostanziosa riduzione di ore nel Comune di Frosinone per il Sad, il servizio di assistenza domiciliare. Un servizio che si rivolge a persone anziane non autosufficienti, a disabili, a nuclei familiari svantaggiati o a rischio emarginazione. Il taglio delle ore relative al servizio di assistenza domiciliare a Frosinone è molto rilevante e si aggira attorno alle 17mila ore in meno rispetto alla gara di appalto di 3 anni fa. Nel bando di gara del 2014 che portò poi all’aggiudicazione del servizio alla rete Osa-Parsifal per il periodo 2015-2017, il Comune di Frosinone aveva previsto in totale 38.400 ore di assistenza (14.514 finanziate dal fondo del distretto sociale B e 23.926 dalla compartecipazione con risorse comunali). Nel bando appena pubblicato il taglio delle ore garantite con fondi comunali rispetto al capitolato del 2014 è pari a 17.500 ore: circa il 70%. Infatti, se il fondo distrettuale con risorse regionali ed europee garantirà 100 ore annuali in più (14.632) di assistenza domiciliare, le risorse comunali copriranno solamente 6.388 ore di assistenza (contro le oltre 20mila di 3 anni fa). Una vera mannaia. Che nelle proporzioni (circa il 70%) non è nemmeno paragonabile alla diminuzione del numero di utenti dell’assistenza domiciliare registrata nel confronto fra i due bandi (erano  133 cittadini nel 2014, seguiti da 29 operatori; sono 112 ad oggi, secondo il capitolato, seguiti da 26 operatori).
LO SCONTRO
Oltre al problema principale relativo all’assistenza dei cittadini non autosufficienti, si pone un problema occupazionale. Ieri infatti erano presenti in Consiglio, molto preoccupati, sia gli utenti che gli operatori del servizio, che con il taglio delle ore temono anche per il proprio posto di lavoro. Operatori e utenti presenti ieri hanno espresso disapprovazione verso l’assessore ai servizi sociali Max Tagliaferri. Che è stato incalzato dall’opposizione. Stefano Pizzutelli (Frosinone in Comune) e Massimo Calicchia (Socialisti) hanno parlato di un rischio “smantellamento” per i servizi sociali a Frosinone.  L’assessore Max Tagliaferri ha sottolineato: “La gara è stata fatta in base alla copertura finanziaria trovata in bilancio. Non è l’assessore a fare tagli. Nell’anno 2018 andremo a integrare le ore man mano, rispetto ai servizi che mancheranno. Il Comune e il dirigente si impegnano a garantire il servizio dell’assistenza domiciliare, che comprende sia  l’assistenza a casa che il centro anziani”. Max Tagliaferri ha sostenuto che le ore previste dal bando dovrebbero comunque garantire l’assistenza domiciliare dei 112 utenti. Tesi contestata da operatori e utenti in Aula. Tagliaferri ha anche evidenziato che le ore da integrare riguarderebbero in particolare i servizi relativi ai soli centri anziani. Il consigliere Calicchia ha dunque evidenziato: “Mi preoccupa la risposta dell’assessore. Chi risponderà al bando risponde per gli importi e le ore previste nel bando. Non per quelle che eventualmente verranno aggiunte in seguito”. Il consigliere d’opposizione ha dunque richiesto il ritiro del bando pubblicato dal Comune.
 
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