Rieti, vendite fasulle e atti distrutti
condannato a cinque anni
per bancarotta fraudolenta
l'imprenditore Adriano Nesta

Rieti, vendite fasulle e atti distrutti condannato a cinque anni per bancarotta fraudolenta l'imprenditore Adriano Nesta
2 Minuti di Lettura
Giovedì 7 Dicembre 2017, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 13:32
RIETI - Una società svuotata di mezzi e attrezzature per oltre mezzo milione, con vendite simulate e fingendo rapporti commerciali, documenti contabili distrutti per impedire di ricostruire l’attività societaria dalla curatela fallimentare. E, ancora, false denunce di smarrimento presentate ai carabinieri dei libretti di circolazione di camion, furgoni e autocarri, per ottenere in modo illecito i duplicati.

C’è un po’ di tutto nella vicenda giudiziaria nata dal fallimento della società Net Logistica Trasporti e Servizi Integrati, dichiarata fallita nel 2010, che ha portato il tribunale collegiale (presidente Carlo Sabatini, a latere Auricchio e Panariello) a emettere nei confronti di cinque imputati, accusati per bancarotta fraudolenta e distruzione, condanne per 18 anni di carcere, oltre a una serie di pene accessorie.

La condanna più pesante è toccata ad Adriano Nesta, 69 anni, imprenditore di Magliano Sabina trasferitosi a Terni, al quale i giudici hanno inflitto 5 anni di reclusione, l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, l’inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale e dell’incapacità di esercitare uffici direttivi per dieci anni, quindi 4 anni e sei mesi sono toccati al pugliese Valentino Amico, mentre a Sabrina Pistis, e Antonino Moriconi, sono stati inflitti tre anni a testa. L’ultimo degli imputati, Franco Mancini, 81 anni, di Otricoli, è stato condannato a due anni, ma a lui il tribunale ha concesso la sospensione condizionale. A Pistis, Moriconi, Amico e Mancini è stata applicata la pena accessoria dell’interdizione temporanea dall’esercizio di impresa per 10 anni.

Nel 2013, in sede di udienza preliminare, una sesta imputata (Maria Rita Lorenzetti, 66 anni, residente a Terni, moglie di Nesta) era stata condannata a un anno e sette mesi e inibita per dieci anni da ogni attività di impresa. I primi cinque condannati dovranno risarcire i danni alla curatela fallimentare - costituitasi in giudizio con l’assistenza dell’avvocato Attilio Ferri - versando una provvisionale, esecutiva, di centomila euro, mentre è stato disposto il dissequestro dei beni che andranno all’asta. Non è stato facile per i giudici ricostruire i passaggi che hanno caratterizzato il crack della società di autotrasporto che aveva sede a Fiano Romano ed era amministrata di fatto, secondo le indagini condotte dalla Guardia di finanza, dal maglianese Adriano Nesta.

Difficoltà dovute alla distruzione di un gran numero di documenti che hanno impedito di ricostruire patrimonio e movimenti, nonché di fare luce sull’intreccio illegale di rapporti tra Net Logistica e altre due imprese, Lion Logistica Trasporti e Logitservice srl, riconducibili agli imputati, utilizzate per coprire operazioni inesistenti e sottrarre beni ai creditori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA