Il consulto con il bioeticista dell'università di Miami Kenneth Goodman ha però portato alla decisione opposta. «Gli esperti hanno suggerito che era più ragionevole pensare che il tatuaggio esprimesse una preferenza autentica». Dopo il consulto i medici hanno trovato anche una dichiarazione scritta sul fine vita da parte del paziente, e hanno interrotto le procedure più invasive. «Le condizioni dell'uomo sono peggiorate durante la notte - conclude l'articolo - ed è morto».
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