Due giorni dopo, proprio dagli studenti che frequentano quei locali in via Bartolo, arriva una proposta di dialogo rivolta alle persone che abitano lì sopra. «Non siamo noi quelli che urlano, sporcano e danneggiano il centro. Anche la porta del circolo Udu, appena un mese fa, è stata oggetto di un danneggiamento. Noi cerchiamo di rispettare le regole, ma non possiamo controllare tutto e tutti. É evidente che la sede di un sindacato studentesco sia un punto di ritrovo giovanile e anche la presenza di qualche decina di persone che semplicemente parlano produce rumore. Siamo pronti a dialogare con i residenti per trovare il modo migliore di convivere. Nel rispetto reciproco. Stiamo già cercando un contatto. Restiamo convinti che la presenza di studenti in centro storico sia un valore e contribuisca a rendere viva la città».
Va rimarcato che anche sabato scorso, come sempre durante i fine settimana, le forze dell’ordine hanno controllato regolarmente le vie del centro storico. In genere il rumore si concentra prevalentemente in corrispondenza dei locali e punti di aggregazione: alcuni sono frequentati in particolare dagli studenti nelle serate del fine settimana. A guardare il confronto tra residenti e studenti, una cosa è evidente: loro, i ragazzi, hanno tutta l’intenzione di vivere l’acropoli. Proprio i sindacati studenteschi hanno appena convinto la Regione a sborsare 100mila euro per le navette notturne “Gimo” che nei fine settimana mettono in collegamento “i ponti” e i quartieri universitari con piazza Italia.
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