Botte alla moglie che non vuol fare sesso a tre: arrestato

Botte alla moglie che non vuol fare sesso a tre: arrestato
di Gianluca Lettieri
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Martedì 5 Dicembre 2017, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 6 Dicembre, 14:28
Botte, minacce, richieste di sesso a tre. Il marito si era trasformato in un aguzzino per una donna di 42 anni. L’incubo si consumava tra le mura domestiche, alle porte di Chieti: un inferno di violenze fisiche e vessazioni psicologiche andato avanti per mesi, al quale hanno assistito anche tre bambini. Fino a quando Francesca (la chiameremo così per tutelarne l’identità) ha avuto il coraggio di denunciare tutto. L’uomo, di 45 anni, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Chieti, diretti dal maggiore Massimo Capobianco: ora si trova rinchiuso nel carcere di Madonna del Freddo con le accuse di maltrattamenti in famiglia continuati, lesioni personali aggravate e tentata violenza sessuale.

La prima denuncia è stata presentata dalla donna a fine ottobre, dopo l’ennesima richiesta perversa del marito. L’uomo voleva costringere la moglie a fare sesso con il fidanzato della figlia. La 42enne non ha accettato ed è stata picchiata insieme alla sua seconda figlia, che era intervenuta per difenderla. Entrambe le donne sono state colpite in modo così selvaggio da finire in ospedale: i certificati medici hanno confermato le aggressioni. Qualche settimana dopo, l’episodio si è ripetuto. Il marito è tornato a casa ubriaco e ha rivolto alla moglie l’ennesima richiesta di sesso a tre. Francesca si è rifiutata, come sempre, e l’aguzzino ha sfogato la sua rabbia sia su di lei che su sua figlia, che non aveva voluto versargli altro vino. L’intervento dei militari dell’Arma ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. Anche in questo caso la donna, colpita con un pugno, è finita in pronto soccorso.

I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile hanno preso a verbale la vittima, avviato le indagini e informato la Procura. Il gip Luca De Ninis, accogliendo la richiesta di carcere del pm Marika Ponziani, parla di «clima familiare deteriorato e soggetto alle continue violenze dell’indagato, che coinvolgono anche tre minorenni (la figlia e le due nipotine) costrette ad assistere a simili richieste e scenate». L’uomo vessava in continuazione la donna, minacciando anche di cacciarla di casa. «L’indagato, per propria formazione e per l’abuso di alcol, è soggetto che non è in grado di rispettare le regole della convivenza domestica e tenta continuamente di imporre con violenza le proprie richieste, chiaramente perverse». Le precedenti denunce della donna, confluite in altri procedimenti (ma potrebbero essere riunite), dimostrano che «tale clima domestico non è frutto di condotte estemporanee e occasionali, ma è ormai consolidato». Insomma: «un quadro di degrado morale» in cui è lecito attendersi che l’indagato, in assenza di una misura cautelare, possa continua a maltrattare e picchiare moglie e familiari. L’arrestato, difeso dall’avvocato Guido Natale, verrà interrogato stamattina in carcere.
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