Rieti, accoltellò uomo davanti
la stazione: giovane condannato
a quattro anni e poi l'espulsione

Tribunale
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Sabato 2 Dicembre 2017, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 13:04
RIETI - Non è stata provata la volontà di uccidere con una coltellata sferrata alle spalle, un uomo con il quale stava litigando per motivi che il processo non è riuscito a chiarire, e per questo un giovane maliano, arrestato dalla squadra Mobile per tentato omicidio, è stato condannato dal tribunale di Rieti - dopo la derubricazione del reato principale in quello di lesioni gravissime, a quattro anni di reclusione nonostante il pubblico ministero avesse sollecitato per l’imputato una pena a sette anni sostenendo l’intenzionalità del gesto, tesi contestata dall’avvocata Romina D’Ascenzi, difensore dello straniero. Il ventenne Konteh Malik, già protagonista prima dell’accoltellamento avvenuto davanti alla stazione ferroviaria di piazza Mazzini, di altri episodi di violenza avvenuti in locali pubblici di Rieti, e rimasto per decisione dei giudici in carcere e sarà espulso al termine della pena. La vittima del ferimento (attualmente detenuta per un’altra causa), secondo quanto ricostruito dalle indagini della polizia, si trovava insieme alla compagna, una ragazza reatina, all’interno dell’auto parcheggiata quando scoppiò la discussione con il maliano che dall’esterno della vettura lo aveva insultato. Dalle parole ai fatti il passaggio fu breve e Malik, estratto un coltello, sferrò un fendente alle spalle del rivale intento a proteggere la sua donna. Subito dopo si allontanò, ma la mattina dopo fu rintracciato dalla Mobile, con indosso ancora i vestiti macchiati di sangue, e arrestato. Un episodio apparentemente inspiegabile, anche secondo la testimonianza resa dalla persona ferita, tanto che il collegio presieduto da Carlo Sabatini aveva affidato allo specialista forense Enrico Mei una perizia psichiatrica sull’extracomunitario per accertarne le facoltà mentali, risultato all’esito capace di intendere e volere.
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