A Ostia si spara, il governo la blinda: in arrivo più agenti e volanti

A Ostia si spara, il governo la blinda: in arrivo più agenti e volanti
di Sara Menafra e Lorenzo De Cicco
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Lunedì 27 Novembre 2017, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 18:53

Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, promette che la risposta dello Stato, ad Ostia, sarà rapida e dura: «Non possiamo consentire che il litorale della Capitale del nostro paese possa essere condizionato dalle mafie», dice. «Per quanto ci riguarda, il tema della liberazione di Ostia dalla mafia sarà irrinunciabile, lì ci giochiamo un pezzo della sovranità del nostro paese. È nelle sfide più difficili che si vede la forza dello Stato. Saremo duri e intransigenti, perché quello che sta avvenendo ad Ostia non è tollerabile in una democrazia». 

IL PREFETTO
Parole che lasciano intendere che il Viminale, d’accordo con le autorità sul territorio, voglia mettere in campo prima possibile interventi di rafforzamento del controllo sul territorio. Il pallino è in mano al prefetto Paola Basilone, che oggi parlerà con il questore, Guido Marino, e nelle prossime ore convocherà un nuovo comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Non mercoledì, come sembrava nelle scorse ore, ma in settimana. Qui sarà annunciata la proroga del rafforzamento dei presidi sul territorio messi in campo per l’appuntamento elettorale della scorsa settimana, ma soprattutto la riorganizzazione del dislocamento di forze nei vari quartieri della Capitale, in modo da rafforzare la presenza sul litorale. «Lo Stato non arretra», ha detto il prefetto martedì scorso, sulle colonne di questo giornale. E infatti aumenteranno le pattuglie nei fortini delle cosche, a partire dalla zona delle case popolari di piazza Gasparri. 

«PIU’ MISURE PERMANENTI»
Sono proprio presenza stabile, volanti e riorganizzazione della pianta organica la vera priorità del controllo sul territorio, confermano i sindacati di polizia. Il commissariato di Ostia controlla un’area enorme, che si spinge fino alla provincia di Latina passando per Pomezia, Torvajanica, Ardea. Circa 50 chilometri di costa che da anni vengono controllati notte e giorno da una sola volante e una pattuglia dei carabinieri. «Paradossalmente, il numero di agenti permanentemente sul territorio è diminuito», dice Francesco Paolo Russo, segretario del Sap Lazio: «Dieci anni fa le volanti erano due, più una per quasi tutto il giorno. Gli operatori addetti alla verifica delle misure di prevenzione sono quattro, ma quelli sottoposti a qualche forma di controllo sono aumentati a dismisura, tanto che ora Ostia è il secondo commissariato d’Italia per misure di prevenzione applicate». «Anche la pianta organica che dovrebbe essere di 147 agenti conta 80 agenti effettivamente in servizio ed un solo dirigente - dice il segretario, Gianni Tonelli - per fare un solo esempio: il commissariato del centro storico, Trevi, ne ha cinque». 

STRADE SICURE
Difficile, invece, che l’iniziativa si traduca in un aumento dell’intervento da parte dell’Esercito, come aveva chiesto il sindaco, Virginia Raggi. Attualmente, l’operazione Strade sicure è guidata dalla brigata Granatieri di Sardegna e viene gestita dal forte di Pietralata, a Roma. Passata l’estate, però, l’unica presenza visibile ad Ostia è rimasta quella dei due uomini che affiancano il carabiniere di turno nella stazione ferroviaria «Stella polare», alle spalle dell’ospedale Grassi. I Lince che pattugliavano il lungomare sono stati ritirati come pure il contingente che ha combattuto le fiamme nella tenuta di Castelfusano. «Fuori la mafia da Roma. Istituzioni unite sono risposta a malavita. Siamo con cittadini, non ci facciamo intimidire da minoranza mafiosa», ha scritto ieri Raggi. Nel frattempo, e fino alle decisioni delle prossime ore, sul territorio sono arrivate volanti e blocchi stradali.

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