Raggi e Calenda, scontro su fondi e tempi per Roma. La sindaca: «Dica quanti soldi ci sono»

Raggi e Calenda, scontro su fondi e tempi per Roma. La sindaca: «Dica quanti soldi ci sono»
di Fabio Rossi
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Domenica 26 Novembre 2017, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 27 Novembre, 08:42

Virginia Raggi incassa e risponde per le rime: «Io non voglio accettare provocazioni o polemiche che non fanno bene alla città - dice la sindaca, intervistata da Maria Latella a Skytg24 - ma ci devono dire quanti fondi mettono a disposizione, e quando potremo utilizzarli». L'affondo dell'inquilina Del Campidoglio arriva nel tardo pomeriggio, meditata per un'intera giornata, dopo l'intervista rilasciata al Messaggero da Carlo Calenda, ideatore del tavolo per la Capitale avviato più di un mese fa. Il ministro dello Sviluppo economico ha definito Raggi «una turista per caso» al tavolo, perché non fa proposte. Con il Mise e la Regione «pronti a fare da soli» perché «il contributo del Comune di Roma è zero».

LA RISPOSTA
Raggi misura le parole, con doppio obiettivo di non prestare il fianco all'accusa di voler minare il tavolo e, al contempo, di rilanciare la palla nel campo di Calenda: «Sono il sindaco di Roma e amministro tutti i romani - sottolinea - Il mio dovere è portare delle idee e, soprattutto, capire alla fine quanti sono i fondi che mette a disposizione il ministero e quando, perché devo gestire il bilancio e programmare il lavoro dei prossimi anni». E il Campidoglio? L'amministrazione comunale farà la sua parte? Lei assicura di sì: «Per lo sviluppo della città mettiamo a disposizione tre miliardi in cinque anni». E sulle proposte, la sindaca rivendica «il lavoro svolto in tante direzioni: dal litorale di Ostia al Tevere, dalla mobilità sostenibile ai mercati rionali». Ma non tutte le opere portare al tavolo «sono state ritenute valide dal ministero». E agli incontri al Mise, giura, «non solo ci sono sempre stata, ma continuerò ad andarci». Insomma, «lavoriamo su tutto il buono» che può arrivare dal confronto aperto al dicastero di via Veneto.

I NUMERI
Le cifre snocciolate da Raggi sono però ben diverse da quelle presentate da Calenda: «Su un miliardo e duecentocinquantasei milioni, il contributo del Comune è di 153 milioni - ha detto il ministro nell'intervista - Come ho detto non è un problema. Sono soldi pubblici che vanno spesi per i cittadini è irrilevante da dove vengono. Quello di cui mi sono stancato è di aver messo a lavorare venti persone del mio staff, con una sindaca che viene alle riunioni come se fosse una turista per caso». Un appellativo che viene associato a quel «bambolina imbambolata» utilizzato qualche tempo fa dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca: «Sul fatto dell'essere adeguata o no lo giudicheranno i cittadini alla fine del mandato - replica la sindaca - Il punto è sul come si sono rivolti a me. Io credo che mai un uomo sarebbe stato chiamato bambolotto. C'è questa sorta di maschilismo strisciante. Credo che le donne dovrebbero fare un po' più squadra ed essere più solidali, ho trovato tanto silenzio da parte delle donne. Questo è un peccato».

IL RILANCIO
Raggi respinge anche l'immagine di una Capitale in fase di declino, definendola «una città in fermento. Gli attacchi che sento di aver ricevuto avrebbero sfiancato un toro, poi guardo mio figlio e dico che merita una città migliore di come l'ha trovata e come l'ho trovata io - spiega - E sono disposta ad andare avanti insieme a tutte le persone che vogliono aiutarci per far diventare Roma una città come tutte le altre capitali europee».

LE REAZIONI
Il Pd fa quadrato intorno a Calenda e attacca la prima cittadina di Roma: «La Raggi si dimostra un sindaco inadeguato anche al Tavolo per Roma - punzecchia Marco Palumbo, presidente della commissione trasparenza del Campidoglio - Non bastavano le Olimpiadi, l'Ema, Sky, e le altre centinaia di aziende che da quando è arrivata la Raggi stanno fuggendo dalla Capitale». Per Ilaria Piccolo, consigliera capitolina dem, «anche Calenda, dopo molti assessori, dirigenti e manager delle aziende capitoline scelti dalla stessa Raggi, si è reso conto che con questa sindaca è impossibile lavorare». La replica M5S è affidata a Paolo Ferrara: «Quello di Calenda è un bluff - sostiene il capogruppo dei pentastellati in assemblea capitolina - Fa campagna elettorale giocando sulle speranze dei cittadini».

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