Roma, in piazza Navona tornano i Tredicine: a loro metà dei banchi per 9 anni

Roma, in piazza Navona tornano i Tredicine: a loro metà dei banchi per 9 anni
di Camilla Mozzetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 21 Novembre 2017, 08:00 - Ultimo aggiornamento: 17:54

Alla fine hanno vinto loro, con il placet del Campidoglio: la famiglia Tredicine torna in possesso della festa della Befana e si prende metà delle postazioni commerciali previste nell'edizione che partirà il prossimo 2 dicembre. Un'assegnazione che in realtà equivale a una sorta di vitalizio: il diritto per occupare gli spazi della rassegna più importante della Capitale, una volta acquisito, è valido per i prossimi 9 anni, fino al 2025/26.

La notizia era nell'aria, ma ieri è arrivata l'ufficialità, con la pubblicazione della graduatoria finale. Su 28 banchi destinati alla vendita dei prodotti (poi ce ne sono altri 20 per l'artigianato), i Tredicine ne portano a casa 16, tra assegnazioni dirette (le licenze di Altiero Tredicine o delle mogli) e indirette (famiglie a loro vicine o collegate). Il gioco è fatto: grazie ai nuovi criteri fissati dalla giunta M5S, che assegnano sempre 20 punti all'anzianità di servizio, i Tredicine usciti dalla porta sotto la giunta Marino, accusati di aver impoverito la manifestazione a suon di panini con la porchetta rientrano dal portone principale.

La questione, tanto controversa negli ultimi anni, finisce qui. E a nulla, oggi, sembrano esser serviti i rilievi dell'Anac e del commissario capitolino Francesco Paolo Tronca che bloccò il procedimento a causa di un'irritualità sulla tempistica di presentazione dell'avviso di gara.

LE ASSEGNAZIONI
Nel dettaglio, su 28 posteggi, sei postazioni le vincono direttamente Dino, Tania, Mario e Alfiero Tredicine, altre sette vanno ad alcuni componenti della famiglia Cirulli, partendo da Anna Maria, moglie di Mario Tredicine. Tredicine, tredici postazioni, come al totocalcio. A queste, però, se ne aggiungono altre, date a chi indirettamente ha rapporti più che consolidati con la nota famiglia di ambulanti. Finita? Ancora no. I Tredicine strappano anche due delle tre postazioni destinate alla vendita dei palloncini (una ad Alfiero, l'altra a Sandro Cirulli). Nell'area delle postazioni artigiani, infine, come era stato già denunciato da Il Messaggero, su 20 stalli ne sono stati assegnati appena 9. C'è un altro aspetto. La graduatoria è arrivata con dieci giorni di ritardo, rispetto alle promesse dell'amministrazione. Ed è stata resa nota proprio all'indomani del voto su Ostia. Una semplice casualità? Chissà. Certo in Campidoglio qualcuno ricordava un vecchio adagio di Andreotti: a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

IL COMUNE
Dal Campidoglio, però, l'assessore al Commercio Adriano Meloni usa toni trionfalistici: «Finalmente, dopo diversi anni di assenza, i romani e turisti riavranno la festa della Befana. Abbiamo puntato a garantire la più ampia competizione tra gli operatori, abbassando la soglia per l'anzianità di servizio, e dando il più ampio spazio ai punteggi per criteri di qualità, per dire basta alla degenerazione di una festa che aveva perso il suo carattere originale». Eppure, alla fine, è stata proprio quell'anzianità ad aver blindato rispetto a criteri qualitativi molto più fumosi e meno oggettivi la lobby degli ambulanti più potente di Roma. Pura matematica, in fondo.

IL I MUNICIPIO
Il I Municipio, da sempre promotore dell'iniziativa e defenestrato quest'anno dall'organizzazione della festa, risponde con sarcasmo. «Complimenti all'amministrazione di Virginia Raggi esordisce la presidente, Sabrina Alfonsi per la restaurazione del monopolio dei Tredicine a Roma nei prossimi nove anni». Dal Municipio affondando la lama anche in merito alla diminuzione dei posteggi commerciali (da 103 a 48) che il Campidoglio ha rivendicato, sempre per voce, di Meloni come atto proprio. «Un lavoro fatto negli anni precedenti dal I Municipio conclude la Alfonsi dopo un serrato confronto con gli operatori e con le sovrintendenze». Ora, ultimo step, il piano sicurezza per la festa, che il Campidoglio avrebbe voluto affidare non solo nell'attuazione ma anche nell'organizzazione agli operatori, contravvenendo le norme del bando. Chi se ne farà carico?

© RIPRODUZIONE RISERVATA