Roma e lo spray di Enrico Montesano

Roma e lo spray di Enrico Montesano
di Davide Desario
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Martedì 21 Novembre 2017, 00:55 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 17:35
Ci costringeranno a girare
con spray al peperoncino in tasca
e Gopro in testa per documentare
#violenzasulledonne #Roma
@mchiarafagioli


Enrico Montesano. Per chi è di Roma, ma anche per chi non lo è, il nome basta a far spuntare un sorriso sul volto. Perché Montesano fa rima con “Febbre da Cavallo”, con sketch che hanno fatto la storia della televisione da quando era in bianco e nero, con successi teatrali come “Rugantino” e, per chi ha i capelli grigi, con quel capolavoro che fu “Bravo!”.

Eppure ultimamente Montesano sorride poco. A togliergli la voglia è la situazione in cui versa la sua amata Roma: non solo la raccolta dei rifiuti, lo stravolgimento dei quartieri del centro «dove risiedono tutti tranne i romani». L’Enrico nazionale oggi nella sua città ha paura. E la prova è nel taschino della sua giacca. Quella che spunta non è la classica sigaretta elettronica, non è una penna (magari per firmare autografi) e nemmeno un fodero per gli occhiali. «Questo è lo spray al peperoncino - spiegava giorni fa davanti a un pubblico numeroso - Perché io la sera quando torno a casa ho paura. Sì, ho paura di essere aggredito o derubato. E ne ho regalato uno uguale a mia figlia. Così ci siamo ridotti».

Esagerato? Macchè. Neanche una settimana fa e la scrittrice Dacia Maraini è stata scippata da due giovani a Monteverde alle 7 di sera mentre andava a teatro. Alla giornalista Raffaella Troili ha detto: «Penso che la città si sia incarognita, sento in giro tanta violenza nuova». Che si aspetta a intervenire? Serve un’altra testata in stile Spada a qualcuno di famoso per affrontare un problema che esiste?
davide.desario@ilmessaggero.it
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