Da Alessandra Amoroso a Serena Rossi, le scarpe di Damiano Marini conquistano le star

Nella foto il designer romano Damiano Marini_Courtesy of Press Office
di Gustavo Marco Cipolla
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Mercoledì 8 Novembre 2017, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 10:28

Scarpe che raccontano storie. E dal microcosmo romano, dove è nato, il designer Damiano Marini proietta con la sua creatività uno stile eccentrico e innovativo sul macrocosmo dei red carpet italiani e delle più importanti kermesse cinematografiche, ma non solo. Alessandra Amoroso, Federica Fontana, Andrea Delogu, Serena Rossi così come Francesca Barra, Catrinel Marlon, Miriam Candurro e Maria Roveran sono alcuni dei volti noti dello spettacolo che amano indossare le calzature firmate Damiano Marini per i loro outfit da tappeto rosso o in tv. Graffi grunge, sfumature underground per ispirazioni che hanno il sapore di una Londra punk. Poi la scelta accurata dei pellami e dei materiali per shoes multicolor, anche con giochi ad intreccio, che impreziosiscono gli abiti in ogni occasione. E sposano ogni dress code per renderlo iperfemminile. Al Messaggero.it Damiano Marini parla della sua storia e dà qualche dritta sulle tendenze invernali in fatto di scarpe.

Da Alessandra Amoroso a Serena Rossi, le star italiane amano il suo stile. Qual è il segreto di tanto successo?

Probabilmente il motivo è che le mie scarpe, anche se si tratta di calzature dal carattere molto forte e dal design complesso, mantengono comunque una grande portabilità. È un equilibrio ricercato ma vincente. Le mie scarpe hanno un design giovane e moderno,a volte estroso, ma vogliono sempre esaltare la femminilità e la sensualità di chi le indossa.

 

Dietro ad ogni creazione c'è una storia. Ma anche un lavoro certosino e un'attenta ricerca dei materiali per realizzare scarpe da sogno. Ci parla del processo creativo che accompagna ogni modello?

Tutto inizia partendo da uno schizzo: cerco di immaginare la donna che indosserà le mie calzature, chi vorrebbe essere e come vorrebbe mostrarsi. Talvolta la scarpa giusta la si intuisce subito, altre volte bisogna lavorarci più a lungo per perfezionare l’idea. Il momento in cui capisco se il modello può funzionare o meno è quando lo disegno su forma individuandone le giuste proporzioni. Infine arriva la scelta dei materiali. Questo è uno step fondamentale perché i materiali devono essere in linea con il mood dell’intera collezione per far risaltare la silhouette della scarpa, ma anche morbidi e comodi al tatto.

Quali sono i modelli più richiesti per la stagione fredda?

Per la stagione fredda intramontabili sono gli stivaletti definiti da dettagli grunge, i biker e gli evergreen sandali metallizzati.

Mood della collezione invernale?

La collezione fall-winter 2017/18 è ispirata alla Golden Era dei Mods e alla moda Carnaby degli anni ‘60 e ‘70. I materiali e i colori attingono dallo stile inglese degli skinhead e dei punk con una rivisitazione in chiave moderna. Ho dato ai miei modelli un piglio underground tramite l'utilizzo di tessuti checked e tartan mixati al nylon dei bomber e alla pelle abrasivata degli anfibi, elementi di stile tipici del periodo.

Design e moda. Quanto è difficile intercettare i gusti del mercato?

Parte del lavoro di noi designer è tenere d’occhio le tendenze e le inclinazioni del mercato. Partendo da questo presupposto procedo con l’interpretare e sviluppare la collezione seguendo le mie intuizioni. Cerco di rendere le mie creazioni desiderabili per chi le indossa, ricercando un mood ogni stagione.

Spesso la creatività viene messa da parte per dare priorità al fatturato. Nel suo caso invece?

La mia priorità è realizzare calzature che possano esprimere il mio punto di vista e la mia creatività. Non posso però nascondere che la produzione di scarpe rappresenti un vero e proprio lavoro e, in tal senso, il fatturato ne determina l’obiettivo finale e il buon operato. Ciò che conta di più rimane però comunicare, riuscendo a trovare il giusto compromesso con le esigenze aziendali.

Milano capitale della moda, Roma trampolino di lancio per i designer emergenti con il concorso di scouting "Who Is On Next?" di Vogue Italia e AltaRoma. Lei è romano, ma a 33 anni ha già conquistato i più importanti red carpet con le sue calzature. Secondo lei perché?

Credo che le mie scarpe propongano un design esclusivo e ricercato pur mantenendo una certa versatilità e portabilità.  È  forse questo il motivo che le rende adatte ai look da red carpet: sono modelli eccentrici, ma perfettamente compatibili ad outfit moderni o sofisticati. AltaRoma è uno dei progetti più concreti a sostegno delle nuove generazioni di designer. Io stesso ho partecipato alla scorsa edizione di "Who Is On Next?" e, ancora prima,sono stato tra i partecipanti del progetto "Fashion Hub Market" di Camera Moda a Milano. Se il mercato stenta a riconoscere posto al nuovo, non è lo stesso per i progetti di scouting, fortunatamente.

Ha mai pensato ad una linea d’abbigliamento che porta il suo nome?

La mia vera passione sono le calzature a cui preferisco dedicarmi esclusivamente, ma ammetto che mi incuriosisce particolarmente il mondo della pelletteria in generale. Non voglio essere categorico, nella vita non si può mai sapere.

Cosa le riserva il suo futuro professionale? Progetti di internazionalizzazione del made in Italy?

Il mio obiettivo è quello di continuare a creare e portare avanti il progetto di sviluppo della commercializzazione del mio brand.
In questo momento, in particolare, mi sto dedicando al lancio del mio store online.

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