Sgarbi: professore alla Stranieri di Perugia ma dopo le dimissioni

Sgarbi all'inaugurazione dell'anno accademico
di Federico Fabrizi
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Venerdì 3 Novembre 2017, 18:28
PERUGIA - Dopo il giallo, del contratto e della toga, ora la soluzione. Vittorio Sgarbi sarà prof all’Università per Stranieri di Perugia con un nuovo incarico, dopo le sue dimissioni dal Ministero dei Beni culturali.
Professore, non più professore, presto di nuovo professore. A Vittorio Sgarbi non piacciono le cose semplici: l’ennesima dimostrazione sono i suoi primi giorni all’Università per Stranieri, diventati una sorta di ping pong. La soluzione per uscire dall’incastro in cui era finito il contratto da “professore straordinario” del critico d’arte è stata trovata ieri mattina, al termine di una serie di contatti tra l’avvocato di Sgarbi, Giampaolo Cicconi, e il direttore generale di Palazzo Gallenga, Cristiano Nicoletti. A questo punto servirà un nuovo contratto e le dimissioni del neo-prof dal suo vecchio incarico al Ministero dei Beni culturali.

Sgarbi aveva firmato il contratto da professore straordinario all’Università per Stranieri lo scorso 27 ottobre nello studio del rettore Giovanni Paciullo. Un contratto triennale per insegnare Storia dell’Arte moderna, finanziato con 320mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Tre giorni dopo, il 30 ottobre, ecco il critico d’arte presente alla cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico della Stranieri, in prima fila, con la toga, accanto al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. Ma l’indomani il direttore generale dell’ateneo invia una pec a 
Sgarbi e al suo avvocato dichiarando «nullo» il contratto. Il motivo è la disciplina del pubblico impiego che impedisce di essere dipendenti contemporaneamente di due enti. Non si può essere professore universitario a Perugia e dipendente - anche se in aspettativa - del Mibact. Seguono telefonate, lettere, interpretazioni. 
Sgarbi ha raccontato al Messaggero di avere chiamato anche il ministro Franceschini. Ieri la soluzione: nullo il contratto firmato sulla scrivania del rettore Paciullo, come sostenuto dal direttore dell’Ateneo Nicoletti. 
Sgarbi dovrà dimettersi dal Micact e poi potrà firmare un nuovo contratto - alle stesse condizioni - con la Stranieri. E se sarà nominato assessore in Sicilia nessun problema: non c’è incompatibilità, ma dovrà trovare il tempo per essere a Perugia a fare lezioni ed esami.
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