I manufatti appartengono ad ambienti termali e a una villa rustica, ricostruiti a breve distanza dal centro direzionale. L'intervento finanziato dal Car e coordinato dalla Soprintendenza ha comportato il riassemblaggio delle strutture murarie in opera laterizia e dei pavimenti a mosaico, la realizzazione di una copertura e di un percorso di visita del manufatto.
Tramite un piccolo vano quadrato, impostato su muri a blocchi di tufo e con pavimento a mosaico, si entra in una stanza rettangolare, da cui si accede a una vasca con estremità curva e fondo in mosaico bianco e a un vano pavimentato con grosse tessere marmoree. Infine si apre un ambiente quadrato che presenta tubuli per il riscaldamento incastonati nella muratura. All'ingresso la metà capovolta di un dolio fu adattata a fontanina per le abluzioni. Il piccolo balneum databile alla fine del II/III secolo dopo Cristo testimonia come il costume termale si mantenne in ambito privato fino in epoca tarda. I reperti (statue e oggetti) sono stati destinati al Museo Civico Archeologico Rodolfo Lanciano di Montecelio. Il Car era già noto per la scoperta nel 1998 della grande villa «dell'Ercole fanciullo».
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