Renzi: «Pd unica forza in grado di contrastare avanzata dei populisti»

Renzi: «Pd unica forza in grado di contrastare avanzata dei populisti»
di Marco Conti
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Venerdì 6 Ottobre 2017, 16:52 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 09:29

Il Pd come perno del centrosinistra e unica forza in grado di aggregare e contrastare la possibile avanzata dei populismi. Dopo mesi di discussione e di polemiche, Matteo Renzi impone il suo partito al centro della battaglia elettorale e lo fa parlando in direzione mentre in Parlamento si vota il Rosatellum. Un risultato non scontato sino a poche settimane fa quando i tam tam di un possibile recupero di Forza Italia si era fatto più insistente e il partito scissionista di Mdp veniva quotato su percentuale che ricordavano quelle di cui godè a suo tempo Scelta Civica prima del voto del 2013.

Ora Renzi spiega ai membri della direzione del suo partito che i Cinquestelle hanno iniziato a perdere consensi da dopo le amministrative e che Berlusconi è “di lunedì europeista e il martedì populista”. Il Pd al centro dello schieramento democratico, come punto di riferimento del Paese e dell’Europa che è alle prese con la Brexit, la Catalogna e una riforma di alcuni suoi trattati che Macron è Merkel hanno già messo nelle proprie agende. 

“Lavoriamo per portare il Pd al successo e fermare i populisti”, è la linea che Renzi detta ai suoi e che sarà un po' il mantra di una campagna elettorale che l’ex premier intende giocare tra sistema e antisistema. Nei primi colloca ovviamente il Pd come “forza riformista”, nel secondo gruppo il M5S, la Lega e per metà anche Forza Italia per ‘colpa’ di un’alleanza con il Carroccio in grado di egemonizzare il centrodestra.

Uno schema buono, per Renzi, sia se si vota con il Consultellum che con il Rosatellum, sistema che dice di preferire se non altro perché non obbliga il Parlamento a dover intervenire per omogeneizzare le due sentenze della Consulta.

L’incontro a fine mese con Obama, la festa con Walter Veltroni per i dieci anni del Pd, l’affermazione - molto gradita dai presenti - secondo la quale “i nostri avversari” non sono Mdp, ma i populisti, tratteggiano l’intenzione inclusiva del segretario del Pd il quale, dopo aver ricucito con Romano Prodi, si prepara alla battaglia usando più il “noi” che l’”io”.

Pd come punto di riferimento del sistema democratico che ha un leader che a palazzo Chigi intende tornare per riprendere il Paese che un anno fa ha lasciato  nelle mani di Paolo Gentiloni, ottimo presidente del Consiglio, ma non leader dei Dem.

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