Nuovi modi di produzione del suono, nuove possibilità di elaborarlo e manipolarlo in maniera digitale danno infinite possibilità di organizzarlo.
I brani presentati scaturiscono da nuove poetiche e si possono considerare vere "sculture sonore". Alcune composizioni provengono da materiali sonori ripresi dalla natura o da oggetti (acqua o un grande gong di 2.5 m di diametro). Ascolteremo quindi un paesaggio sonoro dedicato all'acqua, un altro tratto da suoni derivati da un viaggio in Grecia e un paesaggio sonoro ricreato al computer, quello alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980 la mattina dell'attentato.
Inoltre saranno presentati brani con flauto traverso (Sandro Sacco), violoncello (Federico Scalas) ed elettronica. In essi il paesaggio è completamente creato attraverso la sintesi sonora e l'elaborazione del suono degli strumenti.
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