Stupri, nove parchi sotto tutela: da piazza Vittorio a Villa Lais

(Foto di Rino Barillari)
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 21 Settembre 2017, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 07:55

Riecco l'idea di allacciare le telecamere private di banche e alberghi mutuata dal modello Milano - con le centrali di polizia e carabinieri; i cancelli nei parchi pubblici, dove sono già stati montati, vanno chiusi (altrimenti è inutile...) con pattuglie di vigili dedicate; c'è poi l'illuminazione da potenziare in alcune periferie e negli snodi più delicati della città va rafforzato il contingente delle forze dell'ordine. Magari non arriveranno «500 agenti e soldati», come ha chiesto la sindaca Raggi, ma anche la Prefettura, sul punto, è d'accordo. È un piano in quattro mosse quello licenziato ieri dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza, convocato dal prefetto Paola Basilone per fare il punto sull'allarme stupri dopo la campagna lanciata dal Messaggero «per rendere Roma più sicura per le donne». Del resto le denunce di violenza in città sono aumentate del 6%, come svelano i numeri del 2017. Ieri a Palazzo Valentini c'erano il sindaco Virginia Raggi, affiancata dal numero uno della Municipale, Diego Porta, e ovviamente il questore Guido Marino e il comandante provinciale di carabinieri, il generale Antonio De Vita.

LA RICOGNIZIONE
Per prima cosa il Campidoglio ha fatto sapere di avere affidato alla Polizia locale il compito di mappare le telecamere private in città. Torna sul tavolo, quindi, il modello Milano, l'idea cioè di sfruttare gli occhi elettronici degli esercizi commerciali e di collegarli con le sale operative delle forze dell'ordine. Si partirà dai circuiti di banche e alberghi (al tavolo di ieri sono state invitate anche alcune associazioni di categoria). «Abbiamo deciso di implementare gli impianti di videosorveglianza ha spiegato il prefetto Basilone - per coprire le zone sprovviste con un piano di potenziamento dell'illuminazione grazie a fondi di Comune, Regione e ministero dell'Interno».

ZONE SENZA CONTROLLI
Il secondo step del piano riguarda i parchi, quelle oasi dell'incuria teatro di diverse violenze, anche solo a leggere le cronache degli ultimi giorni: dalla tedesca abusata a Villa Borghese alla denuncia di uno stupro a Colle Oppio presentata da una studentessa americana dieci giorni fa. Sono nove le aree verdi che finiscono sotto tutela. Ai vigli è stato chiesto di assicurare la chiusura dei cancelli nel parco con vista Colosseo, così come nei giardini di piazza Vittorio, a Villa Lazzaroni e Villa Lais. In particolare a Colle Oppio, gli agenti della Municipale avranno anche il compito di controllare, prima di mettere i lucchetti agli accessi, che nessuno sia rimasto all'interno del parco, come avviene ancora oggi. Verrà rafforzata la collaborazione tra Campidoglio e Regione per i parchi gestiti da Roma Natura (società che fa capo alla Pisana), dalla riserva di Monte Mario al parco del Pineto, dalla Valle dei Casali all'Acqua Acetosa.

Per i prossimi mesi, c'è il progetto di dare vita a pattuglie dedicate dei vigili urbani per la sorveglianza di giardini e ville storiche, a partire da Villa Borghese. I tempi? Dopo l'assunzione dei 300 vigili previsti dal Concorsone (oggi è in programma l'ultima prova orale, poi entro 60 giorni dovrebbero essere firmati i contratti). La sindaca Raggi ha ricordato il piano led «per illuminare soprattutto le zone periferiche», mentre la Prefettura ha sottolineato che «verrà potenziato il sistema delle pattuglie a cavallo nelle ore diurne per dare maggiore percezione della sicurezza»; al Viminale, ha sottolineato Basilone, verrà chiesto «il supporto del Reparto prevenzione anticrimine per il controllo del territorio».

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