Roma senza pace, strappo in giunta: Raggi caccia Mazzillo dopo Atac

Roma senza pace, strappo in giunta: Raggi caccia Mazzillo dopo Atac
di Lorenzo De Cicco
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Giovedì 24 Agosto 2017, 07:52 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 08:16


ROMA Lo scontro finale è sulla strategia per salvare Atac, la più grande partecipata dei trasporti d'Italia a un centimetro dalla bancarotta. Se n'è parlato per ore, fino a notte, nell'ultimo vertice di Andrea Mazzillo da assessore al Bilancio con Virginia Raggi. Martedì, al rientro dalle ferie della sindaca, l'ormai ex responsabile dei conti capitolini ha tentato l'ultimo assalto, sperando di convincere la prima cittadina a non avallare il concordato preventivo (cioè una procedura fallimentare) per la municipalizzata, come suggerito invece dalla Casaleggio Associati e da Luigi Di Maio. Ma la sindaca di Roma ha ribadito che la linea è quella, condivisa con i vertici nazionali del Movimento. E ieri mattina, dopo una rapida sequenza di contatti con l'entourage di Grillo e Casaleggio jr, ha accelerato lo show down con l'ex fedelissimo. Mazzillo è fuori dalla giunta, viene arruolato il quarto assessore al Bilancio da quando i Cinquestelle governano Roma (è il quinto assessore che salta, considerando anche Rifiuti e Urbanistica). E il profilo del sostituto non fa che ribadire quali saranno le prossime mosse della giunta: Gianni Lemmetti, toscano, classe 1969, fino a ieri era l'assessore al Bilancio e alle Partecipate nella giunta pentastellata di Livorno, dove non a caso aveva portato al concordato la malconcia azienda dei rifiuti locale. Pronto al remake nella Capitale con Atac.

LA ROTTURA
Va detto che il rapporto tra la sindaca e Mazzillo, commercialista di Ostia un tempo così vicino alla Raggi da essere il mandatario della sua campagna elettorale, era ormai compromesso da settimane. Da quando l'ex assessore al Bilancio, a fine luglio, ha iniziato a cannoneggiare i «troppi manager del Nord» nella squadra del M5S a Roma. «Basta con assessori e dirigenti pendolari da Milano», si era sfogato in un'intervista al Messaggero.

La frattura, raccontano in quello che resta del Raggio magico, era ormai «inevitabile», congelata solo per la villeggiatura ferragostana della sindaca. Tanto che Mazzillo già da venti giorni aveva rimesso le deleghe alla Casa e al Patrimonio. Appena si è trovato il sostituto per il Bilancio, è stato messo alla porta. «Non mi hanno neanche avvisato», non può che sfogarsi lui quando i giochi sono fatti.

FACCIA A FACCIA
Mazzillo ieri ha tentato un'ultima resistenza, presentandosi a Palazzo Senatorio nell'ufficio della sindaca, puntando anche sul rapporto personale costruito in tanti mesi spalla a spalla. Ma due ore di colloquio non servono a raddrizzare la piega che ha preso la giornata. E così quando mancano pochi minuti alle 20, in tempo per i tiggì, la comunicazione grillina sforna la nota che la Raggi affida a Facebook: «Do il benvenuto nella mia squadra a Lemmetti, che a Livorno ha trasformato l'azienda dei rifiuti da una macchina inefficiente a una realtà solida». La sindaca ringrazia comunque Mazzillo e gli concede la sua «stima personale», in coda al post. Per poi aggiungere: «Il nostro programma di governo continua con lo stesso impeto ed entusiasmo dell'inizio».

RISKO PENTASTELLATO
In questo risiko di pedine tra le giunte grilline gestito dalla Casaleggio, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin era già stato informato da giorni sulla possibile partenza del suo assessore, tanto da avere già pronto il rimpiazzo: la commercialista Valentina Montanelli. Lemmetti, dice Nogarin, «era una pedina importante, il suo trasferimento è stato deciso con la Raggi dopo un lungo confronto».

Rimpasto completato a Roma? In realtà no. A settembre Raggi dovrebbe nominare un altro assessore ancora, per prendere la delega alle Partecipate oggi in mano a Massimo Colomban, che ha già annunciato le dimissioni dopo l'estate. L'ennesimo avvicendamento nella giunta romana è un assist per le opposizioni. Roberto Giachetti del Pd: «Se si trattasse di una sit-com sarebbe tutto molto divertente. Peccato sia in gioco Roma, la Capitale». Per Forza Italia, il senatore Francesco Giro invita la Raggi «a spiegare l'ennesimo siluramento e come vuole procedere dopo un anno fallimentare su rifiuti, trasporti e degrado».

 

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