Sicurezza in Italia, il piano del Viminale: blocchi di cemento in tutti i luoghi affollati

Sicurezza in Italia, il piano del Viminale: blocchi di cemento in tutti i luoghi affollati
di Sara Menafra
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Sabato 19 Agosto 2017, 08:27

ROMA Indicazioni ad investigatori e 007 perché incrocino con maggiore attenzione l'affitto o il furto di veicoli o furgoni, gli arrivi in case vacanza e bed and breakfast e l'uso di carte di credito. Controlli ai posti di frontiera, seguendo l'ipotesi che possa esserci qualche «basista» collegato agli attentatori di Barcellona ancora in fuga. E, parallelamente, una circolare firmata ieri dal capo della Polizia Franco Gabrielli dopo la riunione del Comitato analisi strategica antiterrorismo, che chiede a tutti i prefetti italiani di convocare «ad horas» i comitati provinciali di ordine pubblico. E dà indicazioni affinché praticamente tutti i luoghi dove sia previsto un afflusso consistente di persone vengano protetti con blocchi «fisici», come barriere jersey in cemento, «per impedire l'accesso dei veicoli alle aree pedonali».
Con l'allerta da tempo ai massimi livelli e che oggi sfiora lo stato di emergenza da attacco in corso, e con 7.050 militari impegnati per l'operazione Strade sicure dal ministero della Difesa, Minniti, ieri, nel corso della riunione del Casa che ha convocato al Viminale, ha chiesto di concentrare tutti gli sforzi sulla verifica e il controllo delle misure di sicurezza già organizzate dopo gli attentati in Gran Bretagna di inizio estate e dopo gli incidenti di Torino.
LA CIRCOLARE
«Bisognerà fare particolare attenzione - scrive Gabrielli - a tutti i luoghi ove sia previsto un elevato afflusso di persone, tra cui cerimonie, eventi di carattere religioso, manifestazioni sportive e turistiche, assicurando la presenza di idonee aree di rispetto e prefiltraggio al fine di effettuare mirati controlli su persone sospette», rallentando il passaggio con «blocchi tipo new jersey». I recenti episodi hanno insegnato che le forze di polizia, in molti casi, sono esse stesse il primo obiettivo degli aggressori. Per questo, il capo della Polizia prosegue chiarendo che gli agenti in strada, compresi quelli delle polizie municipali e gli uomini delle Forze armate, dovranno essere costantemente «sensibilizzati»: «Continua - conclude il testo inviato ai prefetti - dovrà essere la sensibilizzazione delle forze di polizia e polizia locale affinché mantengano elevato e costante il livello di attenzione, adottando anche adeguate misure di autotutela. Questa indicazione andrà rivolta anche ai militari laddove impiegati».
LA VULNERABILITÀ
Il documento, che si chiude con la richiesta di inviare al Dipartimento di pubblica sicurezza in tempi rapidi i risultati di questo «monitoraggio», richiama soprattutto l'ultima circolare diffusa dal capo di gabinetto Mario Morcone sulla valutazione di «security e safety» degli appuntamenti estivi. Già prima dell'attentato di Barcellona (ma dopo Manchester e Westminster) il Viminale aveva dato indicazione di soppesare tutte le manifestazioni previste, da quelle politiche ai concerti musicali, in termini di «vulnerabilità». L'idea è che la valutazione delle procedure di sicurezza coinvolga anche i sindaci, la polizia municipale e le «commissioni provinciali e comunali di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo». Proprio queste commissioni, che normalmente analizzano la fattibilità degli eventi pubblici come i grandi concerti, dovranno decretare anche le misure di sicurezza e, qualora ritengano «che la manifestazione in questione possa comportare un innalzamento, anche solo parziale, dei livelli di rischio per i partecipanti e tale da richiedere un surplus valutativo di livello più ampio e coordinato, ne informeranno la Prefettura».
IL MODELLO ROMA
Il ministero dell'Interno ha anche diffuso a tutte le prefetture, come modello da seguire, lo schema di lavoro di quella di Roma. Che ha distinto le manifestazioni in tre fasce di pericolosità attribuendo ad ognuna un punteggio da 1 a 30 o più, sulla base di una griglia molto specifica. Ogni evento viene passato al setaccio considerando criteri come la «periodicità» - i più pericolosi sono quelli «occasionali o improvvisi» - la «tipologia» - quattro punti, il massimo, vengono attribuiti agli appuntamenti politici e ai concerti rock e pop - i luoghi scelti e così via. Segnalati come «a pericolosità elevata» sono tutti quelli con più di 30 punti.
LE ESPULSIONI
Probabilmente, però, a tenere in salvo per il momento l'Italia dell'ondata di terrore sono stati soprattutto arresti ed espulsioni. Nei primi sette mesi dell'anno, gli allontanamenti per ragioni di sicurezza sono state 67, a fronte delle 37 registrate nello stesso periodo dell'anno scorso. I presunti terroristi arrestati sono stati 29 (in confronto a 25). Quasi raddoppiati i controlli antiterrorismo, passati da 77.691 del 2016 ai 190.909 dell'anno in corso.
Sara Menafra
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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