Roma, «camping abusivo» a Villa Massimo: «Non è possibile che venga tollerato»

Roma, «camping abusivo» a Villa Massimo: «Non è possibile che venga tollerato»
di Camilla Mozzetti
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Venerdì 11 Agosto 2017, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 13 Agosto, 13:36

Mark, 56 anni polacco, ha appena riempito una bacinella con l'acqua che sgorga dal nasone del piccolo giardinetto pubblico di via Severano, quartiere di Piazza Bologna. La prende e la porta nel suo rifugio per lavare una maglietta e le stoviglie che ha usato per prepararsi il pranzo con un fornelletto artigianale alimentato ad alcol etilico. Con lui c'è Piet, polacco anche lui, che dorme su un giaciglio di cartone. «Stiamo bene qui, nessuno ci dice nulla». Quartiere Nomentano: pochi metri dal parco di Villa Massimo chiuso al pubblico ormai da anni e ancor di meno dall'Accademia Tedesca. Qui, in un quadrato di cemento nascosto dagli alberi che fa da tetto a i locali di una delle centrali della Telecom che si trovano a più di 15 metri di profondità, da più di un mese vivono due cittadini senza fissa dimora. I panni appesi ai rami delle piante, le scarpe adagiate sui muretti, i piatti e le stoviglie buttate sotto al sole con le mosche che ci volano sopra.
 


Un vero e proprio monolocale en-plein-air con le valigie e i sacchi ammassati alla meno peggio carichi di indumenti e pezzi di storie personali. «Non sono i primi che occupano quella zona racconta Giancarlo, portiere al civico 5 di via Severano sono 31 anni che lavoro qui e da tantissimo tempo, soprattutto d'estate, quella piccola zona diventa un rifugio di fortuna». A volte sbandati, persino donne. «Negli anni abbiamo visto di tutto prosegue il portiere si spogliavano nel giardino, facevano i loro bisogni, si ubriacavano. Questi ultimi due, invece, non danno fastidio, anzi uno di loro al mattino, di volta in volta, provvede a pulire il giardino alla meno peggio, qualcuno gli fa anche la mancia». Ma non mancano le polemiche e le lamentele. I due uomini sono lì da settimane e, al netto di quel piccolo servizio che offrono al quartiere togliendo le erbacce che il Servizio giardini di Roma Capitale ha dimenticato, contribuiscono ad acuire il degrado di un'area centrale di Roma.

I RESIDENTI
I residenti quei pochi che in questi giorni di ferie agostane sono rimasti in città, si lamentano. «Non è possibile che tutto questo sia tollerato sbotta Agostina Trimarico siamo nel Centro di Roma, a due passi da Villa Torlonia e c'è gente che dorme per strada senza che nessuno intervenga per riportare ordine e decoro».
Mark intanto cerca tra i cestini un mozzicone di sigaretta da accendere. «Fa un po' caldo», spiega illustrando il ricovero di fortuna allestito nelle ultime settimane. «Sono arrivato in Italia qualche mese fa prosegue per un po' ho fatto il raccoglitore stagionale di uva e kiwi ad Aprilia». Circa 60 euro a giornata, pagate in nero da un imprenditore italiano. «Non so dove andare, con il mio amico ci siamo messi qui, perché non si può? Non diamo fastidio. Voglio tornare in Polonia tra un po' ma prima devo aspettare di fare qualche soldo».

 

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