Rieti, le difficoltà della Cim
tra un incendio e l'altro

L'incendio sul Gran Sasso
di Giacomo Cavoli
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Lunedì 7 Agosto 2017, 09:40

RIETI - Mai come in queste settimane, gli incendi estivi continuano a devastare il territorio italiano. E i roghi sviluppatisi negli ultimi giorni fra Lazio e Abruzzo - compreso naturalmente quello di domenica al camping del Terminillo - hanno reso difficile il volo anche ai volovelisti impegnati nella Coppa Internazionale del Mediterraneo, con il rischio di cancellare l’intera giornata di gara di domenica.
 

LA GESTIONE DELLE DIFFICOLTA'

Una situazione d'emergenza che la direzione gara della Coppa, guidata dal milanese Aldo Cernezzi, si e' trovata ad affrontare a ridosso dell'orario di decollo della sesta giornata di gara della Cim, fissato come quasi ogni giorno alle 13: «Inizialmente avevo ideato un percorso abbastanza semplice per tutte le tre classi di gara (18 Metri, Libera  e Mista, ndr) - spiega Cernezzi - impostato su un punto di virata a sud vicino a Campobasso, e un altro a nord a Frasassi, nelle Marche. Erano, in sostanza, gli estremi del campo di gara che avevo a disposizione: poi, però, i centri di coordinamento di Abruzzo e Lazio mi hanno chiamato, fornendomi le coordinate degli incendi e dei lati dove i Canadair vanno a prelevare l'acqua».
 

«Avevo l'incendio al Terminillo, per il quale i Canadair attingevano l'acqua dal lago Lungo - prosegue Cernezzi - un incendio a Barisciano, un altro nel frusinate vicino Roma e un incendio a Sora, nella Val Roveto, che andava ad interessare il lago di Villetta Barrea per prendere l'acqua: tutti questi roghi rendevano difficile o impossibile far volare i piloti, tant’e' che l'ente di controllo mi ha comunicato che non avremmo potuto sostenere la gara. Avendo però a disposizione le coordinate precise degli incendi e dei luoghi di carico dell’acqua ho potuto disegnare percorsi che evitassero, con almeno una trentina di chilometri di separazione, le zone interessate dalle operazioni anti-incendio».
 

«L’ampiezza standard delle zone coinvolte nelle operazioni di spegnimento degli incendi chiede ai velivoli non impegnati di mantenere un'altezza di 1.000 metri e di cinque miglia di raggio - continua il direttore di gara della Cim - Così, in un'ora e 45 minuti sono stato costretto ad aumentare enormemente i punti di virata al fine di evitare gli incendi, coniugandoli tuttavia con la necessità di far percorrere ai volovelisti distanze ragionevoli che rendessero valida la giornata e ridisegnando i tre percorsi tenendo conto del ritardo accumulato nel decollo.

In cinque, sei punti di virata abbiamo quindi disegnato un task di volo che ha diretto le classi di gara verso la Majella a Campo Imperatore, poi a Carsoli e, da lì, a nord verso i Monti Sibillini, riscendendo poi a Roccasinibalda, Greccio e infine verso il lago di Piediluco. Un percorso di 400-450 chilometri, sostanzialmente uguale per tutte le classi».
 

Alla fine tutti sono tornati al Ciuffelli con una giornata sportivamente valida ai fini del regolamento, anche se il prezzo da pagare, stavolta, e' stata la bassa attività termica nella zona di Carsoli.
 

I PRECEDENTI

Un inconveniente, quello dei roghi, che aveva già colpito la Coppa Internazionale durante i primi giorni di gara della scorsa settimana, mentre in qualche caso i Canadair intervenuti in azione per un incendio nell'aquilano avevano lamentato la presenza di alianti non identificati (impossibile quindi stabilire se si trattasse dei piloti della Cim oppure no) nel loro raggio d'azione.

«Nelle altre giornate gli incendi non hanno bloccato le attività di volo della Coppa - ricorda Cernezzi - Comprendo le necessità degli Enti che mi chiedono di bloccare il volo, ma le gare di volo a vela, a Rieti, arrivano una volta l'anno.

I piloti partono anche da molto lontano per sostenerle, conoscendo l'affidabilità del cielo reatino: e perdere un giorno con il rischio di non volare anche i successivi a causa di altri incendi e' demoralizzante. Se non avessimo volato, l'Aero Club Rieti che organizza la Coppa Internazionale e la città avrebbero subito un danno d'immagine: perciò, nel caso in cui fosse stata persa la giornata di volo, avrei suggerito all'Aero Club Rieti di costituirsi parte civile casomai fossero stati identificati e processati gli ipotetici responsabili dei roghi».

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