Il cardinale che amava le gonnelle

Il cardinale che amava le gonnelle
di Fabio Isman
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Domenica 23 Luglio 2017, 10:49
Pietro Aldobrandini (1571 - 1621) era il prediletto dello zio Ippolito, papa Clemente VII dal 1592: non solo ha presto 40 mila scudi annui d'appannaggio, contro la metà concessa dal pontefice all'altro nipote, Cinzio Passeri, di 20 anni più anziano, e come lui, nominato cardinale. Ma nel 1601, gli spetta la villa che, pur decurtata, è ancora in via Nazionale, con quella di Frascati. E incarichi via via maggiori. Che si sappia, possedeva solo qualche piccola pecca: amava le gonnelle in modo abbastanza impenitente, e l'arte. Anzi, per ottenerla, non lesinava i mezzi anche meno adamantini. Indossa la porpora ad appena 22 anni: sembra anche come contromisura al libertinaggio per cui era noto. Si dice che lo zio, nell'imporgliela, abbia esclamato: «Vedi tu che non vituperi questi parati con qualche leggerezza, che poi io non la soffrirei come tu credi».

LA VILLA
Comunque sia, Pietro affida la villa a Giacomo Della Porta, che s'inventa scale e logge, con una facciata sul giardino. Era di ampie dimensioni, già di monsignor Giulio Vitelli, e oggi è purtroppo assai ridotta. Dopo la sua morte, diventa dei Pamphilj e dei Borghese. È pure sede, per tre anni, del governatore francese a Roma nell'Ottocento, finché lo Stato l'acquista nel 1926. Qui il porporato accumula la sua arte. Quando è Legato a Ferrara diventa amico di Lucrezia d'Este, che gli lascia la sua collezione. Ma prima, era entrato, di notte, nei favolosi camerini d'alabastro di Alfonso I; rubando i «Baccanali» di Giovanni Bellini e Tiziano ora sparsi tra Madrid, Washington e Londra. Quello «degli Andrii» di Vecellio è in Spagna, perché un Ludovisi lo dona al re, che gli aveva permesso di acquistare il principato di Piombino (a caro prezzo) dagli Altieri.

Nel 1913, la famiglia era ancora la terza latifondista di Roma dopo i Torlonia e i Borghese: oltre ottomila ettari. E prima, la villa a Magnanapoli era zeppa dei maggiori autori: perfino Leonardo e Mantegna. Tutto disperso. Le «Nozze» con il cognome di famiglia, un dipinto di due metri e mezzo del I secolo, sono ai Vaticani. Ricchi i personaggi, però povera la Chiesa: Clemente VII eredita un debito di 12 milioni di scudi, equivalenti a 25 anni d'entrate; due terzi di quelle riscosse servivano soltanto per pagare gli interessi.

L'ANEDDOTO
Un diario, forse di tal Antonio Valena, ancora custodito in un archivio, racconta, a proposito dell'amore del pur nuovo porporato per il sesso gentile, un aneddoto curioso. Pietro si era invaghito di una giovane cantante ciociara, Anna Felice Brocchi. Le andava spesso sotto casa. Passava nella chiesa dove lei si recava ogni mattina. Era sorvegliata, in modo pare casto, da «un cavaliere di rare qualità, nemico di casa Aldobrandini», Girolamo Longobardi. Lei, gli rivela le attenzioni di Pietro. Lui, nascosto in una cappella, ne sbircia anche un brevissimo incontro furtivo, nella chiesa di Santa Maria della Pace. A casa, lei nega. Lui minaccia perfino di ammazzarla e si fa promettere che cambierà il luogo delle orazioni mattutine. Sembra che sua eminenza intuisca quanto è accaduto. Ma a essere ucciso, la vigilia di Pasqua 1594, è il povero Longobardi: la testa infilzata su un forcone in piazza San Pietro. E la cantante, si dice, avrebbe ben presto approfittato della recuperata libertà: «L'Aldobrandini poté esigere il suo bramato desiderio».

TANTE MISSIONI
Tuttavia, magari tra una signora e l'altra, il cardinale ha giocato anche ruoli assai importanti. Aveva a fianco Giovan Battista Marino, Girolamo Frescobaldi e altri musicisti che erano famosi; oltre alla devoluzione di Ferrara allo Stato della Chiesa (con un esercito di 20 mila fanti e settemila cavalieri), realizza la pace tra Carlo Emanuele I di Savoia e Enrico IV di Francia; è prefetto di Castel Sant'Angelo e Segretario di Stato; poi pure Camerlengo, ed arcivescovo di Ravenna. Morto lo zio, controllava 28 voti in conclave: è eletto Alessandro de' Medici, Leone XI. E dopo lui, Camillo Borghese, Paolo V; alla cui morte, gli erano rimasti appena nove cardinali. Ma muore durante quel conclave, a 50 anni.

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