Incendio in Portogallo, Rodrigo e gli altri bambini: «Troppo piccoli per fuggire»

Incendio in Portogallo, Rodrigo e gli altri bambini: «Troppo piccoli per fuggire»
di Valeria Arnaldi
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Lunedì 19 Giugno 2017, 00:00

“Felizes para sempre”. Felici per sempre. Questa la scritta che Ana Cardita Rosario e Nuno Belchior, residenti a Lisbona, hanno voluto per le loro sedie il giorno delle nozze, celebrate appena una settimana prima della tragedia. Il loro piccolo Rodrigo, 4 anni, affidato allo zio Sidel Belchior, 37, mentre la coppia trascorreva la luna di miele a Capo Verde, è stata la prima vittima identificata dell’incendio di Pedrógão Grande, in Portogallo. Doveva essere una breve vacanza per lui, quella con lo zio, forse per non sentire l’assenza di mamma e papà. 

LE AUTO SCHIACCIATE
L’uomo ha fatto salire il bimbo in auto per tentare la fuga, poi un albero si è abbattuto sulla vettura, imprigionandoli tra le fiamme. Lo zio non è riuscito a uscire dall’abitacolo. È lì che è stato ritrovato. Forse è stato lui a dire al piccolo di correre. Rodrigo ci ha provato. Fino a ieri mattina il suo nome figurava tra i dispersi. La mamma lanciava appelli sul web. Poi la notizia, data dalla nonna. Il bimbo è uscito dall’auto, ma è morto qualche passo più in là. 
Ora a raccontare la storia dei suoi pochi anni e, soprattutto, degli ultimi giorni di vita, sono le foto di mamma e papà sui social, sempre stretti l’uno all’altra e a lui. Insieme, come testimonia uno scatto delle mani, una sull’altra - la mamma aiuta Rodrigo a mettere in cima la sua - a illustrare la storia di una famiglia serena. Un’altra macchina è rimasta schiacciata sotto lo stesso albero. L’uomo alla guida ha tentato la fuga. Invano. 
Rodrigo è il primo bimbo di cui sia stato ufficializzato il nome, non l’unica giovane vittima dell’incendio. Aveva quattro anni anche Bianca, in auto con la nonna e la mamma Gina, che lavorava alla scuola di Pedrógão Grande. Sono morte a Mó Pequena: nonna e nipote all’interno del veicolo. La madre, in ospedale, per le ustioni. Altre due bimbe, «di circa 5 e 6 anni» secondo l’amministrazione di Vila Facaia, avrebbero perso la vita in macchina con la madre sulla statale 236. 
Avevano appena lasciato la spiaggia sul fiume, le due coppie, di 40/50 anni, che il fuoco ha imprigionato, uccidendole, sulla strada. «Non potevano uscire dal labirinto - spiegano in municipio - il vento e il fuoco li circondavano da tutti i lati, era impossibile». Una coppia con un bambino è morta in un incidente d’auto nelle strade affollate per la fuga. 

GLI ANZIANI BLOCCATI
Molti gli anziani deceduti in casa per l’incendio o soffocati dal fumo. Il bilancio registra 61 vittime: 30 rimaste bloccate nelle vetture, 17 a piedi, vicino alla statale, altre 10 nelle zone rurali. Altre ancora hanno perso la vita nei crolli causati dall’incendio. E il bilancio nero potrebbe salire per l’alto numero di feriti, oltre 50, alcuni gravi, tra i quali quattro pompieri e un bambino, e per i tanti dispersi. 
«È stato orribile, non si può spiegare - ha raccontato una superstite ai media locali - I miei nipoti, mio fratello e mio cugino sono dispersi. Io sono riuscita a fuggire, ma non so nulla di mio marito e mio figlio. Erano in casa, non c’era modo per scappare». Le storie di intere famiglie distrutte si susseguono nelle testimonianze dei sopravvissuti. «I miei genitori sono morti in casa a Castanheira de Pêra e io non so come arrivare lì», dice un uomo. 
Fatima, che compie 45 anni proprio oggi, si è salvata insieme alle due figlie, un cugino e una coppia straniera con figlio e nipote. «È stata una questione di secondi - afferma - improvvisamente il fuoco era ovunque. Mio padre, che ha 92 anni, non voleva lasciare casa. Dove vivo io, a Troviscais, ci sono molte case isolate, tanti stranieri che vivono lontani dai villaggi. Spero di no, ma credo che il numero delle vittime salirà».
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