Roma, alla fontana di Trevi spuntano i cartelli contro i tuffi: «Non siete Anita Ekberg»

Turisti alla Fontana di Trevi (Ansa)
di Mauro Evangelisti
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Sabato 17 Giugno 2017, 14:43 - Ultimo aggiornamento: 18 Giugno, 10:29

Ore 16, Fontana di Trevi, risuonano i sibili dei fischietti. Quattro vigili urbani, fissi e dunque dirottati da altri servizi, sono impegnati attorno alla Fontana di Trevi come arbitri di basket a inseguire i turisti che si siedono sul marmo (è proibito), che tentano addirittura di bagnarsi i piedi (super proibito), che mangiano il gelato (non si può sulla base della ordinanza a difesa delle fontane firmata dalla sindaca Virginia Raggi). I divieti sono sacrosanti e il lavoro dei quattro vigili è utile a difesa del monumento.

FISCHIETTI
C'è solo un problema: appena il vigile si allontana di un centimetro il turista torna a sedersi sul marmo, a mangiare il gelato a bagnarsi in piedi. D'altra parte sono i numeri a spiegare come i vigili giochino in pochi contro moltissimi: in media, secondo la stima fatte dalle guide turistiche. Fontana di Trevi è visitata ogni giorno da 30.000 turisti, in un'ora ci passano circa 3.000 visitatori di differente nazionalità e rispetto per i monumenti. Ecco, quattro contro 3.000 è assai difficile regolare l'assalto, tanto che il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, ha ipotizzato di governare i flussi con sistemi elettronici.

Adriano Meloni, assessore al Turismo, ha un'altra idea: «Molti turisti che hanno atteggiamenti sbagliati vicino ai monumenti non lo fanno perché sono vandali, ma perché proprio non sanno come è giusto comportarsi. Ecco, vorrei mettere dei cartelli, scritti anche inglese, che spieghino a chi visita Roma cosa è proibito: non potete fare il bagno nella fontana anche lo avete visto fare nel film ad Anita Ekberg, non potete mangiare sulla scalinata di Trinità de' Monti, non puoi stenderti a prendere il sole sul marmo di un bene artistico. Inoltre, stiamo organizzando corsi di formazione per i tassisti e per gli operatori dell'Atac perché siano loro stessi a spiegare ai turisti che visitano Roma i corretti comportamenti».

La madre di tutte le domande è come mai, quando arrivano a Roma, i turisti stranieri fanno cose che nel loro Paese non si sognerebbero mai di fare? Alcuni numeri: per quanto riguarda i paesi europei, la maggioranza arriva dal Regno Unito (quasi 600 mila all'anno), ma di gran lunga la nazione più rappresentata sono gli Stati Uniti, con 1,7 milioni di visitatori. Seguono tedeschi (513 mila) e giapponesi (461mila). Anche se è un turismo in crescita, anche per l'aumento dei collegamenti aerei, sono però ancora pochi i cinesi, che non raggiungono quota 200 mila. Tutto questo premesso, perché se passeggiamo da turisti a Londra o Tokyo e non troviamo un cestino, nessuno di noi si sognerebbe mai di gettare una lattina per terra, invece lungo il percorso che porta a Fontana di Trevi si creano regolarmente delle piccole discariche perché il visitatore trovando il bidone pieno non ha alcuna remore a gettarla per terra? La risposta è che degrado genera degrado e se trovi una città sporca (come Roma, per mille motivi, mediamente è) poi ti sembra normale (per quanto detestabile) gettare la spazzatura per terra.

NOTTI SELVAGGE
«Ma per chi vive nei rioni del centro, da Monti a Trastevere, è straziante vedere come i turisti più giovani, soprattutto di notte, trovino normale ubriacarsi, urlare, fare il bagno in alcune delle fontane più belle di Roma» dicono i residenti. Esempi: fontana dei Catecumeni a Monti, fontana di piazza Santa Maria in Trastevere, fontana di piazza Trilussa, di notte diventano punti di ritrovo dove molti giovani turisti stranieri (ma non solo, ovviamente), lontani dai controlli dei genitori e vicini al dilagare dell'alcol, magari venduto dagli abusivi, si dedicano a delle sorte di rave, con gli immancabili bagni. Poiché il centro storico è vasto e controllare tutti i luoghi è impossibile, alla fine i presidi e la presenza delle forze dell'ordine non riescono a fermare le notti selvaggi dei turisti. A proposito: quante multe sono state elevate sulla base della nuova ordinanza? «Diciamo che per ora i vigili stanno lavorando di polmoni, con i fischietti, le sanzioni sono una manciata, prima vogliamo fare informazione», dice Meloni.
 

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