Il Papa: «Con Trump non faccio calcoli politici, ci parleremo»

Il Papa: «Con Trump non faccio calcoli politici, ci parleremo»
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Sabato 13 Maggio 2017, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 11:34

«Questo è un calcolo politico che non mi permetto di fare e neppure sul piano religioso io sono un proselitista», «ci parleremo, ognuno dirà ciò che pensa. Ognuno ascolterà l'altro». Così il Papa rispondendo - mentre era in volo da Fatima a Roma - alla domanda se si aspetti dall'Udienza con Trump del 24 maggio che il presidente Usa «ammorbidisca le proprie posizioni» su temi come il clima e i migranti. «Io - ha detto - non faccio mai un giudizio su una persona senza ascoltarla, ci parleremo e dopo dirò cosa penso». 

Francesco, nonostante i ritmi affrontati nelle ultime 24 ore e il fatto che il volo fosse in ritardo, ha risposto per oltre mezz'ora a una decina di domande dei giornalisti, interpellato anche sulla polemica Ong, migranti e scafisti, su quelle che lui ha definito «presunte apparizioni» di Medjugorie, sulle dimissioni di Maria Collins, vittima di abusi da bimba, dalla commissione pontificia contro la pedofilia, sulla eventualità di una riconciliazione con i lefebrviani, sulla possibilità della intercomunione tra cattolici e protestanti, sul fatto che i 25 anni della sua chiamata a vescovo ausiliare di Buenos Aires abbiano coinciso con le date di Fatima e, ovviamente, sulla attualità del messaggio affidato dalla Madonna ai pastorelli a partire dal 13 maggio del 1917, quando la prima guerra mondiale volgeva al termine.

La domanda rivolta al Papa circa la prossima udienza con il presidente Trump era articolata in due punti: cosa si aspetta da uno che vuole costruire muri e con il quale ha opinioni divergenti su temi come immigrati e ambiente; che opinione si è fatto delle politiche di Trump. «La prima domanda - ha risposto il Pontefice - posso rispondere ambedue, io mai faccio un giudizio su una persona senza ascoltarlo, credo che non devo farlo. Nel parlato nostro
girano le cose, io dirò quello che penso loro diranno quello che pensano. Ma io mai ho voluto fare un giudizio senza sentire la persona. Su questo sapete bene. Sempre - ha aggiunto - ci sono porte che non stanno chiuse. Cercare le porte che almeno sono un pò aperte entrare e parlare sulle cose comuni e andare avanti passo passo, la pace è artigianale si fa ogni giorno. Anche l'amicizia, tra le persone, la conoscenza mutua, la stima artigianale, si fa tutti i giorni. Certo dire quello che io penso ad uno, ma con rispetto ma camminare insieme. Uno la pensa in un modo, uno in un altro ma dire quello?essere molto sincero con quello che ognuno pensa».

Alla ulteriore domanda del giornalista se si aspetti che dopo l'udienza il presidente Trump possa ammorbidire le proprie posizioni, papa Bergoglio ha risposto: «Questo è un calcolo politico che io non mi permetto di fare, e neppure sul piano religioso sono proselitista».

«Ho letto sul giornale che leggo al mattino che c'é questo problema ma ancora non conosco bene i dettagli e non posso esprimere una opinione, so che il problema c'è e desidero che le indagini vadano avanti, mi auguro che tutto ciò che c'è sugli scafisti venga fuori», ha detto ancora il Papa interpellato sulle recenti accuse rivolte ad alcune Ong di essere complici e di fare gli interessi di scafisti e trafficanti di esseri umani.

«"Vescovo vestito di bianco", la preghiera non l'ho fatta io. Anche io ho cercato il collegamento sul perché c'è il bianco ma la preghiera l'ha scritta il Santuario. Comunque penso che il collegamento sia con l'innocenza, per esprimere innocenza: non fare male all'altro, non fare la guerra», ha detto quindi Bergoglio a proposito della preghiera a Fatima che ha fatto pensare a ipotesi di uccisioni di papi. 

La domanda rivolta al Papa da una giornalista portoghese chiedeva in che modo papa Bergoglio si identificasse con questa espressione che nel «terzo segreto di Fatima» aveva indotto papa Wojtyla a riconoscere se stesso dopo l'attentato di Alì Agca, salvo solo per intercessione della Vergine.

«La preghiera - ha risposto papa Francesco a proposito del testo che ha letto ieri nella cappellina delle apparizioni e che ha suscitato diverse illazioni in relazione al "terzo segreto - non l'ho fatta io, l'ha fatta il Santuario, ma anche io ho cercato perché hanno detto questo, e c'è un collegamento, sul bianco: il vescovo vestito di bianco, la madonna vestita di bianco, l'albore bianco dell'innocenza dei bambini dopo il battesimo e l'innocenza?. C'è un collegamento in quella preghiera sul colore bianco, credo, non l'ho fatto io, ma credo che liberamente hanno cercato di esprimere con il bianco quella voglia di innocenza, di pace, di innocenza, di non fare male ad altri, non fare guerra».

La giornalista ha quindi chiesto se allora ci sia ancora da svelare qualcosa del «terzo segreto» e il Papa ha replicato: «No quelle visioni?Credo che l'allora card. Ratzinger, quando era prefetto della Dottrina della fede ha spiegato tutto chiaramente».



 

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