Domenica delle palme, Papa Francesco: «Cristo è nelle vittime del terrorismo, degli abusi, della schiavitù»

Domenica delle palme, Papa Francesco: «Cristo è nelle vittime del terrorismo, degli abusi, della schiavitù»
di Franca Giansoldati
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Domenica 9 Aprile 2017, 11:17 - Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 16:08

Città del Vaticano – La crocefissione non è qualcosa di astratto. Gesù che - secondo le Scritture - entra osannato a Gerusalemme, «non è un illuso che sparge illusioni, un profeta new age, un venditore di fumo». A Piazza San Pietro si ripete il rito delle Palme mentre vengono letti i brani del Vangelo che ripercorrono l'entrata trionfale di Cristo nella città santa. Si apre la Settimana Santa che culminerà, domenica prossima con la Pasqua. Papa Bergoglio predica il senso della crocefissione e pensa a chi ha perso un familiare nell'attacco terroristico in Svezia, a chi ha perso i figli sotto i bombardamenti in Siria, ai migranti uccisi dalla schiavitù o dal lavoro pesante del caporalato a raccogliere pomodori a ritmi inumani, alle vittime degli abusi, alle donne schiacciate da drammi familiari o a chi soffre perchè condannato da malattie incurabili. C'è tutto questo nell'omelia che pronuncia Papa Francesco in una piazza San Pietro gremita, sotto il sole della primavera.

«E questo Gesù, che accetta di essere osannato pur sapendo bene che lo attende il “crucifige!”, non ci chiede di contemplarlo soltanto nei quadri o nelle fotografie, oppure nei video che circolano in rete. No. E’ presente in tanti nostri fratelli e sorelle che oggi, oggi patiscono sofferenze come Lui: soffrono per un lavoro da schiavi, soffrono per i drammi familiari, per le malattie... Soffrono a causa delle guerre e del terrorismo, a causa degli interessi che muovono le armi e le fanno colpire. Uomini e donne ingannati, violati nella loro dignità, scartati.... Gesù è in loro, in ognuno di loro, e con quel volto sfigurato, con quella voce rotta chiede di essere guardato, di essere riconosciuto, di essere amato«.

Cristo, spiega il Papa, è «un Messia ben determinato, con la fisionomia concreta del servo, il servo di Dio e dell’uomo che va alla passione; è il grande Paziente del dolore umano». In piazza ci sono anche i giovani della Giornata Mondiale della Gioventù. Quest'anno si celebra a livello locale ma, l'anno prossimo, l'appuntamento per tutti i ragazzi è a Panama dove sono già iniziate le grandi manovre per ospitare un evento che si annuncia globale. Ieri sera, nella basilica di Santa Maria Maggiore, alla veglia di preghiera, Bergoglio dopo avere ascoltato le testimonianze di alcuni ragazzi, ha parlato di speranza, sogni e, naturalmente, della Gmg. «Non so se sarò io ma ma a Panama ci sarà il Papa e vi chiederà: avete ascoltato i nonni, avete preso i loro sogni?’». Parole che ricordano quelle del brano biblico: gli anziani sogneranno e i giovani 
profetizzeranno. Ha anche fatto riferimento ai suoi 80 anni dicendo 
che «a questa eta’ ci si prepara alla fine». I
ragazzi lo hanno interrotto correggendolo scaramanticamente, d'impulso. «Noooooo».

Francesco ha replicato con 
un sorriso: «chi garantisce la vita e’ il Signore». 

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