Protesta dei pescatori a Montecitorio: bombe carta poi arriva l'accordo

Protesta dei pescatori a Montecitorio: bombe carta poi arriva l'accordo
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Martedì 28 Febbraio 2017, 21:23 - Ultimo aggiornamento: 1 Marzo, 13:20

Si è conclusa con un accordo istituzioni-manifestanti la protesta dei pescatori, scesi in piazza Montecitorio oggi contro l'attuale sistema di sanzioni. Un risultato non scontato, al termine di una giornata calda, durante la quale sono stati esplosi alcuni petardi e sette bombe carta, con la polizia che ha fermato due persone. A indire la protesta, con una grande presenza di pescatori provenienti dalla Sicilia, è l'associazione Marinerie d'Italia e d'Europa, guidata da Francesco Caldaroni che da 4 mesi preparava la protesa. Tutto nasce dalle ultime novità contenute nella legge 154/2016, che inasprisce, tra le altre cose, il regime sanzionatorio nella normativa sulla pesca di pesce spada e tonno.

 

 


Nel tardo pomeriggio, una delegazione del Movimento 5 Stelle, in piazza per ascoltare i pescatori, annuncia il raggiungimento dell'accordo, avvenuto al termine di un incontro alla presidenza della Camera fra tutte le forze politiche della Commissione Agricoltura e una delegazione di pescatori. Un'intesa che va dalla revisione delle norme sulle sanzioni alla calendarizzazione del progetto di legge sul settore ittico entro maggio, dove è prevista un'audizione con Marinerie d'Italia.

«Siamo sempre stati aperti al confronto», commenta a fine giornata con l'Ansa il sottosegretario al Mipaaf Giuseppe Castiglione. «In sede di applicazione della legge sulle sanzioni 15 giorni fa abbiamo aperto un tavolo al ministero, al quale ha partecipato anche Marinerie d'Italia, e non mi pare che in quella occasione abbia sollevato particolari argomentazioni in merito».

Una legge, ricorda Castiglione, nata prevalentemente per combattere e prevenire la pesca illegale, che in pochi mesi ha triplicato i controlli e diminuito le sanzioni. Secondo i dati degli organismi di controllo, da settembre a dicembre 2016 sono stati 38.506 i controlli effettuati in mare e nei punti di sbarco, 610 le sanzioni amministrative (-13,5% rispetto al 2015), per un importo totale di 962.107 euro rispetto al 1.219.967 registrato negli stessi mesi del 2015, con un calo dell'11%. 

 

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