Maria Latella
Tendenza Latella
di Maria Latella

Berlino e noi genitori dei figli d'Europa

di Maria Latella
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Martedì 20 Dicembre 2016, 17:59
Che cosa e' davvero l'Europa lo si capisce in ore come queste. Quando di notte la notizia dell'attentato a Berlino diventa certezza di un altro attentato, l'ennesimo attacco terroristico in Euuropa, e' allora che ta noi genitori di ragazzi della citta' di Berlino si avverte quello che in altri casi si dimentica. Berlino e' casa nostra perche' li ormai vivino i nostri figli. Come Londra. Come Parigi, Madrid, Amsterdam. 
Ieri sera era un continuo scambio di sms:"Tutto bene?"
A Berlino abitano migliaia di ragazzi italiani e tanti altri stanno pensando di andarvi. Lavorano nella pubblicita', come mia figlia, o nell'immobiliare e nella ristorazione, come tanti suoi amici. Sono medici, come Davide, o pittrici di successo, come Ivonne. Hanno aperto piccoli ristoranti a prezzo di enormi sacrifici familiari o insegnano all'universita'. Sono ragazzi di talento, Di tanti e diversi talenti che, mi dispiace dissentire radicalmente dal ministro Poletti - persona che comunque non merita il dileggio - in Italia avrebbero, al meglio, soltanto vivacchiato aiutati dai genitori.

La Germania ha offerto loro un'opportunita' e noi genitori non possiamo che apprezzarlo. I nostri figli hanno un lavoro: a volte corrisponde al loro titolo di studio,, moto piu' spesso no perche', come racconta Michele, napoletnao col diploma del liceo artistico che a Berlino ha imparato a fare il parrucchiere, "in Germania se non sai il tedesco resti sempre nel girone B" .

Ma se lo impari, molte strade si aprono. E ci sarebbe da ripetere qui le cose mille volte scritte, sul perche' dopo la caduta del muro la Germania si sia data un piano e a quello si sia strettamente attenuta, mentre noi, in Italia, ci avvitavamo su noi stessi, contenti di classi politiche e dirigenti sempre piu' scadenti e autoriferite perche', nel frattempo, anche noi ne approfittavamo. Poca meritocrazia, minore fatica.
Non ripetero' quel che tutti sappiamo, la riforma scolastica che gia'a 13 anni in Germania individua talenti e predisposizioni. Il lavoro manuale al quale si attribuisce valore, lo stile di vita generalmente piu' sobrio per cui anche gli ultrabenestanti ad Amburgo o a Monaco mai si sognerebbero di avere in casa il numero di domestici che circolano nei nostri quartieri bene. A Berlino, poi, nemmeno se ne parla: lo stile bling bling in giro non e' per niente apprezzato.

Ma queste sono cose note. Meno noto e' che in momenti come quello di ieri sera, quando si e'messa in moto la rete di chi  ha i figli a Berlino, si e'messa in moto la stessa reazione di un anno fa, quando c'erano i ragazzi del Bataclan a Parigi, la stessa scattata molti anni fa con l'attentato a Londra. E'in  momenti cosi che tutte le meditazioni sull'Europa e i ritorno ai nazionalismi evaporano in un sms di ansia. Siamo europei perche' e' in Europa che vivono i nostri figli e cresceranno i nostri nipoti.
 
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