Hillary e Trump: i programmi a confronto dei due contendenti alla Casa Bianca

Clinton e Trump
di Anna Guaita
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Lunedì 7 Novembre 2016, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 8 Novembre, 09:16
Raramente i programmi elettorali di due candidati alla presidenza sono stati così diversi come quelli di Donald Trump e Hillary Clinton. Eccone gli elementi principali:
 
 



OBAMACARE

Donald Trump
 esprime una condanna senza appello: l'ObamaCare va cancellata e sostituita con qualcos'altro. Finora però non ha proposto una riforma sostitutiva.

Hillary Clinton crede nella continuità della riforma dell'assicurazione sanitaria voluta da Obama, però sostiene che bisogna aggiustarne alcuni difetti, rafforzarla, e assicurarsi che anche quel 10% di americani che ancora non sono assicurati ricevano la debita copertura.

 
DIRITTI CIVILI

Donald Trump ha detto che intende proporre un giudice alla Sorte Suprema che continui il lavoro di Antonin Scalia, morto lo scorso febbraio. Significa cioè che Trump vuole assicurare alla massima corte una maggioranza fortemente conservatrice. Trump ha infatti promesso ai suoi elettori di combattere contro l'aborto, e quindi una corte suprema conservatrice potrebbe aiutarlo in questo scopo.
Quanto ai diritti dei gay, Trump è passato da posizioni contrarie a posizioni più moderate, almeno così è sembrato quando pochi giorni prima del voto ha abbracciato la bandiera arcobaleno sul palco.

Hillary Clinton che è da tempo fermamente a favore della parità di diritti, ha anche detto con estrema chiarezza, rara in un candidato alla presidenza, di essere “decisissima” a garantire alle donne la Freedom of Choice in materia di aborto, cioè "il diritto di scegliere da sé del proprio corpo". Di conseguenza Hillary proporrà un giudice della Corte Suprema che garantisca il mantenimento del diritto di aborto negli Stati Uniti. Ma oltre a ciò, la candidata cercherà un giudice che contribuisca a cancellare le recenti sentenze che hanno aperto le campagne elettorali all'influsso di finanziamenti senza controlli.


ECONOMIA 

Trump promette di “fare l’America di nuovo grande” con un programma che si basa sul protezionismo in campo commerciale, sugli sgravi fiscali alle aziende americane e su grossi investimenti nel settore della difesa. Quanto al protezionismo intende rivedere – anche unilateralmente se necessario - gli accordi economici internazionali, soprattutto il Nafta (fra Usa, Canada e Messico) e gli accordi con la Cina. Ha anche detto che ritirerà gli Stati Uniti dal negoziato del TPP (Trans Pacific Partnership), che ha definito “lo stupro degli Stati Uniti”. Quanto alle tasse, ha promesso il più grande taglio dagli anni 80.

Hillary basa il suo programma economico sul rilancio degli investimenti nel settore delle infrastrutture e nel settore manufatturiero, con speciale attenzione sulla ricerca, la tecnologia avanzata e l'energia alternativa. Nel settore del commercio, lei è più liberista del suo rivale, e propone anzi di rafforzare gli accordi commerciali, tuttavia durante la campagna ha fatto marcia indietro rispetto al grande accordo TPP che Barack Obama sperava di realizzare prima della fine della sua presidenza.


IMMIGRAZIONE

Trump ha un piano per “riportare la legge e l’ordine”. Intende creare una task force dedicata alla deportazione di individui criminali o legati alla droga che siano nel paese illegalmente.  Intende rafforzare le leggi che vietano di dare lavoro a chi non sia in regola con i visti, e cancellare la legge che garantisce la cittadinanza a chi nasca sul suolo americano. Ha proposto di bloccare l'immigrazione dalla Siria e da alcuni paesi a rischio, cioè paesi che hanno avuto esempi di terrorismo. Ma ha anche promesso di limitare la stessa immigrazione legale imponendo nuovi limiti al numero dei visti che verranno concessi agli stranieri.

Hillary promette nei primi 100 giorni alla Casa Bianca una riforma dell'immigrazione che offrirebbe una strada per legalizzare coloro che si trovano negli Stati Uniti clandestinamente e che lavorino e non abbiano problemi con la legge. Si impegna anche a rendere più facile il riavvicinamento delle famiglie e a proteggere i decreti presidenziali di Barack Obama a favore di circa 4 milioni di clandestini (soprattutto clandestini entrati negli Usa quando erano minorenni prima del 2007), decreti attualmente bloccati per iniziativa di 25 Stati, che hanno accusato il presidente di abuso di potere.


POLITICA ESTERA

Trump ha preso una posizione in aperta polemica contro la Nato. Trump pensa che gli Stati Uniti paghino troppo e ricavino troppo poco dall'Alleanza. Ha anche detto che i paesi baltici non possono fare affidamento sugli Stati Uniti se fossero attaccati dalla Russia. Altro elemento nuovo in un candidato repubblicano è la disponibilità di Trump verso la Russia, con la quale vorrebbe negoziare e avere rapporti più amichevoli. Trump è anche del tutto contrario all'accordo sul nucleare iraniano, e ha promesso di riaprirlo se sarà eletto. Conferma la sua amicizia indiscutibile nei confronti dello stato di Israele, e ha esoresso la ferma determinazione a distruggere l'Isis, eventualmente anche ricorrendo a bombardamenti a tappeto, e alla tortura di terroristi catturati.

Hillary Clinton in politica estera sembra in gran parte intenzionata a continuare l'approccio di Barack Obama, anche se promette maggiore amicizia verso Israele. Per quanto riguarda la Nato Hillary, come Obama e come Trump, lamenta anche lei il peso economico dell'alleanza sugli Stati Uniti, ma riconferma la determinazione di mantenere l'Alleanza, che ha definito una dei grandi successi americani della storia. Hillary Clinton intende combattere anche lei contro lo Stato islamico, ma soprattutto ricorrendo a una guerra dell'intelligence piuttosto che allargando le operazioni militari già in corso, e per questa guerra si augura di avere maggiore sostegno da Silicon Valley. Naturalmente essendo stata una degli artefici dell'accordo sul nucleare iraniano, ne é contenta, anche se si impegna a tenere un occhio estremamente acuto sulle attività iraniane.
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