Maker Faire, il bilancio di Colella: «È andata meglio dell'anno scorso. Ora la gente sa cos'è l'innovazione»

Maker Faire, il bilancio di Colella: «È andata meglio dell'anno scorso. Ora la gente sa cos'è l'innovazione»
di Andrea Andrei
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Domenica 16 Ottobre 2016, 18:11 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 07:45

«Per i numeri ufficiali aspettiamo ancora, ma credo che siano superiori a quelli dell'anno scorso. Ma qui non è più una questione di numeri. Perché la più grande soddisfazione è vedere tante persone felici di essere qua, e tanti espositori entusiasti per aver partecipato». Parola di Massimiliano Colella, direttore generale di Innova Camera (Azienda speciale della Camera di Commercio di Roma), uno fra i primissimi ad aver creduto in questa manifestazione, insieme a Massimo Banzi e Riccardo Luna.

«Con Massimo e Riccardo abbiamo iniziato quasi per scherzo - dice Colella, un po' emozionato -  E ogni anno ci siamo ritrovati a scommettere di aumentare le dimensioni della manifestazione. Oggi li ringrazio tanto, perché scommettere su una piccola squadra come Innova Camera nella pubblica amministrazione significa tanto. Ma significa soprattutto che certe cose a Roma e in Italia si possono fare».

E nel bilancio dell'ultimo giorno di Maker Faire Rome 2016, non si poteva non includere quella che era la maggiore incognita: la location. «Abbiamo dimostrato che quando le manifestazioni sono belle e hanno contenuto non importa dove si tengano e se, come in questo caso, siano distanti dal centro della città - sottolinea Colella - Sulla location della Maker Faire di quest'anno, alla Fiera di Roma, si sono dette un sacco di cose. Si diceva che era un brutto posto, che era troppo distante dalla città. E invece questa dimensione è l'ideale per un evento del genere».

Ci possiamo dare appuntamento al prossimo anno? «Io penso di sì. Dobbiamo però creare una sinergia ancora maggiore con la città. Io credo che siamo stati in grado di annullare la distanza fra le parole e i fatti nel campo dell'innovazione, e che la gente se ne sia accorta. Questo significa mettersi al passo con i tempi. L'immagine che più mi è rimasta impressa di questa manifestazione è quella di un bambino che chiede l'autografo a Massimo Banzi».

andrea.andrei@ilmessaggero.it
Twitter: andreaandrei_

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