Juncker: la Ue va molto male. Ammiro l'Italia per ciò che fa per i migranti

Juncker
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Giovedì 22 Settembre 2016, 10:50 - Ultimo aggiornamento: 23 Settembre, 11:53
«La crisi dei rifugiati è importante perché è il motivo per cui la Ue si divide» e la Ue «non deve lasciare sole l'Italia, la Grecia o Malta» ovvero «i paesi in prima linea che la Ue deve assistere». Lo dice il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker alla plenaria del Cese, aggiungendo: «Ammiro l'Italia, fa meglio della Grecia perché ogni giorno salva migliaia di vite» e «le navi di tutta Europa portano tutti in Sicilia e lasciano all'Italia il compito di nutrirli e ospitarli».

La solidarietà nella ripartizione dei rifugiati tra i diversi ci «deve essere». «Alcuni paesi lo fanno, altri dicono di no perché sono cattolici e non vogliono musulmani. Questo è inaccettabile» perché non si tratta di musulmani ma di esseri umani. Se quei paesi «non possono fare la ripartizione, allora devono partecipare di più al rafforzamento della protezione delle frontiere esterne che va fatta entro fine ottobre». «Abbiamo lanciato un piano di investimenti per l'Africa» perché «se non investiamo in Africa, l'Africa viene in Europa». 


«Non parlo del Discorso sullo Stato dell'Unione, perché l'Unione va molto male», ha proseguito Juncker che nel merito ha anche fatto una battuta: «Oggi sto come l'Europa: zoppico, perché ho la sciatica. Non scherzo, sono sotto medicinali».

«Un anno fa - ha continuato - dicevo che non c'era abbastanza Unione e dopo un anno non posso che ripeterlo. Le rotture e le fessure sono numerose e sono pericolose». «C'è ancora troppa disoccupazione, anche se l'Europa ha creato 8 milioni di posti di lavoro» ed «il tasso di occupazione è vicino a quello degli Usa» quando alcuni anni fa era «più basso di 5 punti».

L'Unione europea è «alle prese con le crisi dei rifugiati, la Brexit e la mancanza di investimenti» oltre alle situazione «in Ucraina e Siria e si dimentica che la Siria è un vicino dell'Europa, perché è molto vicina a Cipro».
La Ue è «davanti ad una policrisi».


«Il patto si stabilità non è stupido, come diceva un mio predecessore» perché «le cifre lo dimostrano» e perché «abbiamo inserito gli elementi di flessibilità». «Nel 2009 il deficit medio era del 6,3%, ora la media è dell'1,9%». «È la prova che il consolidamento progredisce» .

«Nel Patto di stabilità, che non deve essere un patto di flessibilità, abbiamo già introdotto molti elementi di flessibilità combattendo contro chi sapete» e senza i quali elementi «l'Italia quest'anno avrebbe potuto spendere 19 miliardi di meno», ha aggiunto Juncker alla plenaria del Cese, ricordando anche che «abbiamo introdotto la clausola degli investimenti e l'Italia è l'unica che ne beneficia».
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