M5S, ira social per la battutaccia omofoba di Grillo: "Ha paragonato i gay agli spacciatori"

M5S, ira social per la battutaccia omofoba di Grillo: "Ha paragonato i gay agli spacciatori"
di Marco Pasqua
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Giovedì 8 Settembre 2016, 18:37 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 12:50

Essere gay, per Beppe Grillo, è come ricevere un avviso di garanzia o essere indagati per spaccio di droga. «Mi aspettavo molto di più – ha, infatti, detto il leader grillino, l'altra sera, parlando a Nettuno, a proposito della reazione di un non meglio precisato 'sistema” contro il M5S - un avviso di garanzia a me, 5 chili di cocaina nella macchina e finalmente la scoperta che lui (indicando Luigi Di Maio, ndr) è omosessuale». L'omosessualità, quindi, come mezzo per denigrare una persona, per lederne la dignità. Una battuta, quella dell'ex comico, accolta da risate fragorose e dagli applausi compiaciuti del popolo pentastellato accorso per sentire la difesa che il leader, e i suoi colonnelli, avrebbero dovuto fare del sindaco di Roma.

Uno scivolone, per l'esponente grillino, che, con la comunità omosessuale, non ha mai avuto un buon rapporto. L'equazione non passa inosservata, sui social vengono registrate le prese di posizione indignate da parte dei militanti Glbt. «Che Grillo non avesse mai avuto una grande simpatia per il mondo omosessuale è cosa nota. Non lo è solo dal viscido comportamento dei Cinque Stelle durante l’approvazione della legge sulle unioni civili, ma soprattutto dalle parole offensive espresse da Grillo in persona – fa notare su Facebook Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia - Basti solamente ricordare quando, cinque anni or sono in un comizio a Bologna, si rivolse a Vendola dicendo 'At salut, buson'. Questa volta a Nettuno, pur usando un tono scherzoso, Beppe Grillo è andato oltre, mettendo sullo stesso piano uno spacciatore con un omosessuale. Un chiaro segno di una perversione mentale, che lascia poco spazio alle giustificazioni verbali». Anche l'attivista Imma Battaglia, “mamma” dell'associazione DìGayProject (e del GayVillage), inciampa nelle frasi pronunciate dal palco allestito nella località balneare in provincia di Roma: «Beppe Grillo - scrive sul suo profilo Facebook - si conferma un omofobo fascista dietro questa facciata da comico 'antico e stantio' come il latte avariato. Siamo stufi di queste battute offensive, non c'è nulla da ridere sul caso Muraro e sugli errori del M5S e di Virginia Raggi. Nella politica servono persone oneste, serie, competenti e capaci non ha importanza se siano gay o meno: in questo senso la Raggi, il direttorio e Di Maio hanno sbagliato in maniera molto grave rispetto alle ambizioni di governo che hanno!».

Su Twitter, dopo il comizio, si susseguono i cinguettii infuriati: «'Mi aspettavo che per attaccarci scoprissero che di Maio è omosessuale', dice Grillo. Negro ed ebreo no?», chiede Matteo Flora. «Che brutta la battuta di Grillo su Di Maio omosessuale. Poi le associazioni Glbt si stupiscono perché la Raggi non risponde alle lettere», osserva l'utente Pantalaimon83. Dario Ballini, che è anche militante dem, è caustico: «Caro #Grillo, hai usato l'essere gay come paragone di scandalo. Guarda, da gay, se mi dessero del grillino mi offenderei molto di più». Per Massimo Ricciuti, «la battuta di Grillo sui gay è il sintomo della vera natura fascistoide dei Cinque stelle e anche del fatto che dopo #Roma hanno perso la testa». Qualcuno non si lascia scappare una battuta sull'email che Di Maio non avrebbe compreso (relativamente alle indagini della Procura su Paola Muraro, assessore all'ambiente scelto dalla Raggi): «Ma, quindi, per capire: per #Grillo essere omosessuale è molto più grave che essere così idioti da non riuscire a leggere una email?», chiede ironico Marcello Struzzo. «Per #Grillo se Di Maio fosse omosessuale conterebbe meno», fa notare ConteZero76.

 

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