Appalti illegali a Roma, dalle buche ai migranti 230 inchieste sul Campidoglio

Appalti illegali a Roma, dalle buche ai migranti 230 inchieste sul Campidoglio
di Valentina Errante
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Mercoledì 16 Marzo 2016, 09:10 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 13:25

Affidamenti senza gara, lavori in economia con assegnazione diretta o a cottimo fiduciario, procedure negoziate senza pubblicazione del bando e poi carente controllo e verifica della prestazione. Ossia lavori pagati e mai eseguiti. Sono circa 180 i fascicoli aperti dalla procura di Roma sugli appalti irregolari del Campidoglio, corruzione, abuso d'ufficio e truffa tra il 2010 e il 2015. Alcune indagini riguardano anche più affidamenti passati dagli stessi funzionari e finiti in bilancio alle medesime società. Inchieste alle quali vanno aggiunte le dieci gare finite sotto processo per Mafia capitale e i 50 bandi ancora all'esame dei pm della Dda che indaga sulla cupola di Massimo Carminati.

Si va dalle gare dell'Ama e dei servizi sociali, affidate e rinnovate senza seguire le procedure alle coop di Buzzi, a quelle dell'Atac e del verde pubblico. Poi i municipi, con i lavori pagati e mai eseguiti. E la manutenzione del manto stradale, con un fascicolo ancora aperto che punta a far luce sull'intera città: dal I al XX municipio. La maggior parte delle irregolarità segnalate dall'Anticoruzione sono già oggetto di indagine della procura, dodici sostituti impegnati sulla pubblica amministrazione coordinati dall'aggiunto Francesco Caporale. Il rifacimento del manto stradale, l'appalto per la raccolta delle foglie, le gare per il business degli immigrati. In alcuni casi, invece, gli accertamenti dall'Anac hanno messo in luce illeciti amministrativi.

ATAC
E' stata proprio l'Anac a segnalare le anomalie degli appalti Atac: negoziazioni senza bandi per lotti frammentati. Il caso più eclatante, sotto la giunta Marino, è quello della vigilanza armata e della manutenzione di treni e bus. Per i vigilantes si è fatto ricorso a dieci procedure di negoziate senza pubblicazione, che nel totale si aggirano sui 50milioni di euro. Uno dei lotti, dal 16 febbraio al 30 settembre 2015, è arrivato a superare i 15,4 milioni di euro per il servizio di vigilanza armata, portierato e ronda presso tutti i siti di Atac con una deliberazione del cda. Anche i tre lotti (due da 6,5milioni e uno da circa 11 milioni di euro) per la manutenzione di 53 convogli nel 2014-2015 e una costellazione di altri affidamenti per lo stesso servizio con cifre più basse sembrano rientrare nello stratagemma. Sono almeno due i fascicoli aperti dalla procura di Roma.
 
IL MANTO STRADALE
La gestione delle buche e del manto stradale, che ha portato in carcere nove persone (sette funzionari e due imprenditori sono stati arrestati) ha messo sotto accusa il Fimu, il dipartimento responsabile della manutenzione urbana e delle delle strede di grande viabilità. Gli appalti finiti sotto accusa, 33 inizialmente, sono già arrivati a 50, per un'inchiesta che coinvolge tutta la città, dal primo al ventesimo municipio e conta già una cinquantina di indagati. Nello stesso fascicolo sono finiti alcuni lavori da realizzare all'ospedale San Giovanni di Roma. Le indagini sono ancora in corso e riguardano non soltanto l'affidamento delle gare ma anche il mancato controllo, da parte dell'amministrazione, delle opere eseguite. È stato verificato che le aziende usavano materiale scadente e una minore quantità di cemento, rispetto a quello previsto, per eseguire i lavori.

I MUNICIPI
Dai Piani di zona, che avrebbero previsto asili e infrastrutture mai realizzati, al trucco dei megastore e dei centri direzionali spacciati con il placet dei funzionari per opere di restauro urbano, con sconti milionari sugli oneri di concessione e di urbanizzazione da pagare. E' un altro capitolo sugli appalti e le commesse affidati dal Campidoglio. Opere che, in molti casi, sono state tramandate da una giunta all'altra. Dalla gestione Alemanno a quella Marino. Senza che la presunta rotazione dei dirigenti, e neppure la bufera giudiziaria sul ”Mondo di mezzo” determinasse un cambiamento di rotta. Dagli asili, commissionati, pagati e mai realizzati, alle strade, lasciate all'incuria.

MAFIA CAPITALE
Quello su Mafia capitale, per la maggior parte già a processo, è l'unico vero fascicolo omnibus. Le gare del Comune di Roma finite sotto accusa sono circa una decina. Si va dalla gestione della raccolta dei rifiuti, all'accoglienza dei migranti al business dell'emergenza abitativa. Commesse milionarie che la presunta cosca di Massimo Carminati si sarebbe accaparrata durante le giunte Alemanno e Marino. In testa gli appalti Ama e quelli per gli immigrati, con uomini chiave a gestire le gare. Da Franco Panzironi a Luca Odevaine, entrambi alla sbarra nel maxi processo su mafia capitale.

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