Banche, ecco chi potrà usare gli incentivi

Banche, ecco chi potrà usare gli incentivi
di Roberta Amoruso
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Giovedì 11 Febbraio 2016, 08:12 - Ultimo aggiornamento: 18:25

Riforma del Credito cooperativo e garanzia pubblica per la cessione delle sofferenze, con l'aggiunta di un'assoluta novità: la sospensione per il 2016 dell'imposta di registro (9%, pari a un valore di 200 milioni) a carico delle banche che subentrano nei beni a garanzia dei prestiti, purchè rivendano i beni entro due anni. Sono questi i due capitoli sostanziali finiti nel maxi-decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri in tarda serata, in tempo perchè il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, possa portare il dossier chiuso quando oggi andrà a discutere di banche e di unione bancaria all'Eurogruppo. Non è entrato, invece, nel pachetto-decreto il capitolo degli indennizzi per i risparmiatori colpiti dal crac delle quattro banche, affidato, come da Legge di Stabilità, a un decreto interministeriale e a un Dpcm, già «pronti e saranno presentati nei prossimi giorni», ha precisato il premier Matteo Renzi al termine del Cdm.

Quanto ad alcune modifiche del diritto fallimentare destinate ad accelereare i tempi del recupero crediti, nessuno stralcio, rimangono affidate al ddl di riforma del diritto fallimentare approvato ieri dallo stesso Cdm e che oggi illustreranno i ministri dello Sviluppo, Federica Guidi e il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. A riassumere la filosofia della manovra sulle banche era stato alla vigilia lo stesso premier, parlando di «ulteriori misure per consolidare il sistema e incoraggiare i processi di trasformazione e fusione». Un concetto ribadito anche ieri dal premier pronto a dire che con le norme approvate «il sistema italiano è più solido». Certo, «nessuna misura è risolutiva», ma «abbiamo ulteriori tasselli di consolidamento del mosaico». E non è finita: «Faremo tutto quello che è necessario per risolvere la questione dei crediti deteriorati». Preoccupato? «No, sono molto più preoccupato per banche di altri paesi anche più solidi dell'Italia», anche perchè «una crisi del sistema bancario, ad esempio, in Germania ha certo effetti anche da noi».

MODELLO AGRICOLE PER LE BCC
Quanto alla riforma del credito cooperativo completa il processo avviato con riassetto delle popolari e delle fondazioni. E «spiana la strada alle aggregazioni nell'intero sistema del credito», nelle aspettative del governo. L'integrazione del sistema delle Bcc passerà da un polo bancario unico «ragionevolmente» per Renzi, anche se «poi si vedrà cosa decideraano le Bcc». La capogruppo avrà un capitale da un miliardo. Il meccanismo è tale per cui chi vorrà uscire dal sistema potrà farlo ma «a condizione che abbia almeno 200 milioni di riserve. Non solo, in questo caso dovrà corrispondere all'erario una cifra pari al 20% di queste riserve», ha punutalizzato lo stesso Renzi.

TAGLIO DELLE SOFFERENZE
E appunto, a consolidare il sistema, ci penserà, secondo il governo anche la doppia mossa sulle sofferenze che pesano sulle banche (201 miliardi). Grazie al congelamento dell'imposta di registro a carico delle banche nelle procedure esecutive, e quindi anche nelle aste, si punta ad incentivare le banche ad acquisire e rivendere i beni, a collaterale del prestito malato. Il che vuol dire stringere i tempi del recupero crediti e aumentare il valore di prestito eventualmente da cedere. A completare l'interveno c'è l'avvio del sistema di garanzia pubblica per la cessione di pacchetti di crediti di migliore qualità (senior), che ha incassato proprio ieri il via libera dell'Ue. Ma vediamo come funzionerà il meccanismo. Ogni banca potrà creare una società veicolo a cui trasferire i crediti in sofferenza che saranno cartolarizzati, impacchettati e venduti sul mercato attraverso l'emissione di diverse tranche di bond (Obbligazioni Abs-Asset backed securities) con livelli di rischio crescenti (senior, mezzanine o junior). Quando interviene la garanzia pubblica? Può scattare solo sulle tranche senior, purchè come scrive Bruxelles il pacchetto ”di qualità“ sia certificato da «un'agenzia di rating indipendente approvata dalla Bce». Va detto però che la garanzia sulla tranche senior», precisa l'Ue, «diventerà effettiva solo dopo che sarà stata venduta sul mercato a operatori privati più della metà della tranche junior, che non è garantita e presenta un rischio più elevato. Naturalmente le banche che chiedono la garanzia del Tesoro pagheranno una commissione.