Ma il Cavaliere è apparso gelido su questo nome, rilanciando quello di Guirdo Bertolaso, che pure nei giorni scorsi si è chiamato fuori per "ragioni di famiglia". Risultato, impasse totale e trattative frenetiche. Tanto che il summit già annunciato per oggi, in mancanza di segnali di schiarita tra Fi, FdI e Lega, potrebbe essere rinviato a data da destinarsi.
Intanto oggi la Dalla Chiesa è in attesa di parlare con Berlusconi. «Ringrazio per la fiducia, io non ho ancora deciso», dice la famosa conduttrice televisiva. Ieri gli occhi erano tutti puntati su Fabio Rampelli, ex colonnello di An ora capogruppo di Fdi alla Camera e designato come possibile candidato sindaco. Ma da lui nessun annuncio di discesa in campo. «C'è un nome importante su cui stiamo lavorando», confessa. Quel nome è, appunto, quello di Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto dalla Chiesa ucciso dalla mafia a Palermo nel 1982. Insistenti rumors avevano indicato anche Simonetta Matone, giudice e ospite fedelissima di Porta a Porta, e l'ex presidente della Camera Irene Pivetti.
Di certo Fdi, forte delle percentuali che danno il partito della Meloni in ascesa, oggi mette in chiaro alcune cose: «Siamo a disposizione della coalizione di Roma ma non ci si può far imporre un candidato sindaco di cui noi non abbiamo stima sul piano politico» afferma Rampelli. «Deve valere lo schema di Bologna. La coalizione deve presentarsi con un candidato unitario perchè vogliamo vincere» dice il senatore di Fi Francesco Giro. L'importante, sottolineano in casa azzurri, che si faccia «in fretta». Ma monta il malumore del fronte azzurro che continua a puntare su Marchini, ritenendolo l'unica candidatura competitiva per il Campidoglio.
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